Nero & Bianco: gli opposti perfetti e più estremi nel mondo dei colori.
Negli anni ‘20 dello scorso secolo, nell’ America del Nord, nacque un genere musicale che fondeva elementi europei ed africani, con sonorità che univano scale musicali temperate e suoni acuti e duri: il JAZZ.
Partì con l’essere circoscritta ai ghetti, considerata solo a livello folkloristico, per diventare in breve tempo un fenomeno di successo mondiale, influenzando lo stile di intrattenimento e la cultura di massa. Queste nuove sonorità avvicinavano e riunivano gli uomini bianchi e gli uomini neri sia sui palcoscenici che nelle platee, ovunque. Partendo dagli Stati Uniti, per arrivare fino in Europa, si impose con uno stile a cui neppure le potenti case di moda poterono sottrarsi. Tale stile riguardava certamente gli abiti ma, l’elemento che più di ogni altro si affermò come segno di distinzione furono, come sempre, le scarpe. Queste.
LE SPECTATOR
Sono un tipo di calzatura molto ricercato, che nel tempo ha subito varie modifiche. Si potrebbe erroneamente pensare che siano nate in contemporanea con il fenomeno del Jazz ma, in realtà furono da esso adottate. Unire il bianco ed il nero in un capo di abbigliamento, effettivamente a ben pensarci, non era cosa semplice e per di più, le scarpe così caratterizzate, enfatizzavano i movimenti del piede, perfette per ballare come dimostrò Fred Astaire che proprio ballando, le portò in vetta.
Ma torniamo alle loro origini, reali. La paternità è attribuita al celebre calzolaio londinese John Lobb
( 1829 -1895 ) che nel 1868 fabbricò il primo paio di bicolori per il gioco del cricket. Con una particolare attenzione al comfort, a volte la tomaia era traforata per consentire una corretta ventilazione del piede durante i periodi più caldi.
La bicolore ebbe particolare successo in un periodo in cui le classi sociali più benestanti dedicavano sempre più tempo allo svago, prediligendo uno stile si informale ma, allo stesso tempo, distintivo.
A garantire loro però fama intramontabile fu, però, il ben noto Duca di Windsor, vero esperto nel lancio di nuove mode, indossandole durante una partita di golf.
Negli anni ‘20 e ‘30 del ‘900 divennero un accessorio poco impegnativo da accompagnare con un completo da giorno. Ebbe un buon successo anche la versione femminile, con una linea che si adattava perfettamente ai gusti dell’epoca.
Abbastanza recentemente anche Chanel ha riproposto questo stile, reinterpretandolo meravigliosamente
Ci possono essere anche varianti modello monkstrap, per me assolutamente meravigliose…
Ad oggi la Spectator bianca/nera risveglia una sensazione di nostalgia per i tempi passati conferendo, a chi le indossa, un aspetto originale adattandosi a vestiti e pantaloni di tutti i colori ad esclusione del marrone. Se però si desidera mantenere lo stile originale la scarpa deve essere abbinata ad un vestito bianco o, in alternativa, ad una giacca bianca e pantaloni neri.
Il colore base della scarpa devere restare il nero; il bianco viene maggiormente usato per le parti applicate alla mascherina ed ai gambetti.
E si conclude questo nuovo, breve, viaggio nel tempo e nella storia delle calzature. Per voi appassionati, che anche oggi mi avete seguito fin qui, propongo infine un piccolo omaggio nostalgico ad un altro enorme ballerino che fece, svariate decine di anni più tardi, del bianco e del nero associati, il suo tratto distintivo …
Chi non sa, non può o non vuole uniformarsi, innova.
Buoni passi, alla prossima.
allora