Come amare l’alta moda…

… se non viene consentito neppure vederla? A questo proposito ha destato scalpore la notizia che il giorno 26 settembre 2020 Giorgio Armani per la prima volta ha fatto sfilare la sua linea per la stagione primavera-estate in diretta tv su di una rete privata, LA7 per la precisione. E io direi anche un bel “era ora!”

Si perchè tutta questa segretezza, questo alone così effimero di esclusività ha allontanato la gente non tanto dal lusso ma dal sogno che esso rappresenta per molti. E’ vero ci sono i vari social e bla-bla-bla ma vi assicuro che assistere ad una sfilata vera e propria è tutta un’altra storia, sensazione, coinvolgimento rispetto al vedere 4 foto sul web. Perchè le sfilate non son mica preparate da 4 scappati di casa eh! C’è un filo conduttore che regola lo show, le musiche, le luci ed oggi come oggi che un buon 70% della popolazione ha in casa almeno un megaschermo turbo3D potete immaginare cosa voglia dire assistervi anche solo a distanza!

Che ben vengano gli show, i dietro le quinte, le spiegazioni, i particolari, le curiosità, i prezzi stratosferici riferiti a lavorazioni al limite del sogno perchè così si coinvolge, si incuriosisce, si stimola la fantasia anche dei più giovani che oltre a dire “un giorno anch’io sfilerò per Lui” magari azzarderanno anche un “un giorno io sarò un sarto più bravo di Lui” !!! Gli abiti che ammirate all’interno delle boutique più prestigiose non appaiono per miracolo pronti&fatti, ma sono il lavoro di persone che svolgono un ruolo essenziale nel successo del brand.

Il lusso è stato per decenni qualcosa il cui valore si poteva percepire al solo sguardo, senza doverne vedere il prezzo che anzi quasi mai veniva esposto così da caricarne ancora di più la simbologia di oggetto per pochi. Ma era facile riconoscerlo, anche per i non addetti ai lavori.

Aveva quella carica di esclusività che la sovraesposizione inconsulta di oggi ha praticamente azzerato riducendolo ad un fast-fashion per ricchi ed arricchiti. Anche per questo è importante un ritorno a ritmi più attinenti al reale scorrere delle stagioni/collezioni. Attualmente non si riesce ad apprezzare un oggetto nel suo complesso che già te ne viene proposto un’ altro. Pensare, desiderare, pianificarne l’acquisto sono tutte fasi che il cliente sopratutto di lusso/alta moda deve poter gustare, apprezzare anche per avere la sensazione di ritorno di qualcosa di realmente esclusivo. Ed Armani, fatalità, è stato ancora una volta il primo a capirlo. Poi, se avete visto la sfilata capirete perchè sia considerato tutt’ora “Re Giorgio”; capi da sogno pur essendo dotati di linee e colori assolutamente sobri ed eleganti pur restando contemporanei.

Io credo, nel mio piccolo, che si dovrebbe ascoltare il sentire di un artista che da decenni e senza cali detta legge e linee in un mondo tanto variegato quanto è quello della moda.

Perchè se questa capacità non fosse appannaggio di pochi allora non saremmo qui a parlarne,motivo in più per darle valore e attenzione.

Il lusso VA mostrato ma con l’intenzione di farne percepire non solo il valore economico ma sopratutto quello simbolico dato dai materiali e dalla manodopera inarrivabile alla massa, quindi ben più esclusivo.

Invece negli ultimi anni, dato che la situazione economica ha portato sempre più alla scomparsa della classe medio-spendente, molti hanno puntato sul far credere che il lusso potesse essere inteso anche solamente come un fatto dipendente unicamente dal brand. Così si sono resi accessibili alcuni articoli con un prezzo alto-ma-non-troppo puntando sul senso di prestigio sentito da parte dell’acquirente ma facendone, di fatto, sparire l’anima che ne ha portato la nascita. E la cultura che ne derivava.

Quindi non credo ci sia nulla di male, anzi, nel riportare sotto i riflettori quanto di più bello uno stilista sia in grado di creare. E che la gente venga FOLGORATA da un tale show e dimostrazione di maestria tanto da cominciare a riflettere su cosa veramente sia moda, cosa sia qualità e come ottenere articoli che possano il più possibile coniugare queste caratteristiche con prezzi a loro accessibili.

Una volta si diceva chi più spende meno spende perchè ad un alto prezzo corrispondeva un’ altrettanto elevata qualità. Quindi l’oggetto in se aveva una durata maggiore. Aiutare a riformare il gusto per tutto ciò, la cultura di ciò dovrebbe essere il compito di chi vive, chi respira il bello, il ben fatto, la passione della creazione. E diffondere questo il più possibile può innescare un circolo virtuoso che porterebbe benefici al commercio, alle relazioni interpersonali, alla salute dell’ambiente. Per chi l’avesse persa ecco il link alla sfilata di Armani all’ultima Milano Fashion Week, spero sia ancora visibile quando leggerete questo :

https://milanofashionweek.cameramoda.it/it/brands/giorgio-armani-sfilata/

Se davvero si vuole fare un passo indietro per recuperare certi principi e riportarli al di fuori di circoli ristretti serve anche questo e i grandi stilisti potrebbero essere il volano di un’altro grande cambiamento, stavolta più consapevole.

Buoni passi

Giacomo.

IL MADE IN ITALY VIVE !

Le nostre eccellenze non sono seconde a nessuno; molte brillano da anni ed hanno una storia riconosciuta in tutto il mondo. Tante altre vivono in una zona di penombra, costrette a combattere per resistere in un’epoca in cui, accettare la mediocrità come standard, sembra sia la norma.

Poche si trovano in un Olimpo sconosciuto ai più, ma nel quale rappresentano un punto di riferimento per gli appassionati.

Fortunatamente c’è una persona che si sta dando da fare in modo che OGNI realtà italiana che lo meriti veda riconosciuto il suo valore.

Maria Laura Berlinguer, con la sua intraprendenza e curiosità sta esplorando il nostro bel paese e tramite il suo sito mette a Vostra disposizione una selezione di queste eccellenze.

La cosa meravigliosa è che spazia veramente in ogni campo.

Mi sento davvero onorato di farne parte.

Ecco l’articolo che ha scritto sulla mia storia…

Jack Babush consigli e suggerimenti sulle scarpe

Grazie!

Attenzione nel presente per apprezzare il futuro.

Ecco la suola di una buona scarpa in cuoio, munita di suola anch’essa in cuoio con integrato un’inserto in gomma antiscivolo, il tutto unito tramite cucitura Blake. Perfetta per l’inverno. La scarpa quindi e’pensata fondamentalmente bene, sicuramente una spanna sopra la media di ciò che si trova in commercio. C’è solo un’inconveniente che potrebbe presentarsi in futuro. Ora passo a chiarire 😉.

L’usura che potete vedere sulla gomma al momento e’ solo superficiale, se ne e’ andata appena appena la zigrinatura e la tenuta non è per questo compromessa. Pero’ continuando ad utilizzarla ovviamente prima o poi la gomma finirà e ci si troverà nella condizione di dover cambiare questa parte. Nessun problema se non fosse che per eliminare completamente la gomma vecchia questa andrà raschiata via. Con tale operazione però andremo anche a distruggere i punti della cucitura compromettendone irrimediabilmente la funzione. Ciò non vuol dire che la conseguenza immediata sarà l’apertura della scarpa in due parti, dopotutto c’è sempre la colla a tenere, ma una parte importante e PORTANTE del pregio di questa calzatura sara’ andata.

La soluzione fortunatamente e’ semplice: Basta che portiate la scarpa da un calzolaio che sia in grado, dopo averla inevitabilmente rotta, di ripristinare la cucitura. Questo vuol dire non solo semplicemente passarci sopra nuovamente ma, possibilmente, eliminare tutti i residui dei punti dalla suola e dal sottopiede -se la cucitura e’ a vista all’interno- e poi ricucire il tutto. Quindi applicare il salvasuola nuovo. Questo comporta una piccola spesa aggiuntiva ovviamente ma le sostituzioni future saranno più semplici e più economiche.

E avrete di nuovo la vostra calzatura con tutte le qualità inalterate.

Buoni passi e a presto!

G.

Belle bellissime ma… Non fanno per me!

Quante volte vi sarà capitato di pronunciare queste parole, o di averle sentite dire da qualcuno? Magari proprio durante un giro di shopping dedicato ad un nuovo paio di calzature Troppo alto il tacco, troppo a punta, troppo tonde, troppo originali, troppo colorate, troppo serie, troppo belle (?!)
Se per caso vi doveste riconoscere in una di queste situazioni, sappiate che secondo me, vi siete presi in giro da soli/e . Credo che nel momento in cui una parte di voi ammetta che un dato articolo vi piace, sia plausibile che questo faccia per voi. Certo, ad una prima occhiata quel paio di scarpe verdi non rispecchia il vs solito stile, dopotutto il classico vi rappresenta in maniera perfetta però, se qualcosa vi stuzzica mentre guardate la vetrina, fatevi trasportare ed entrate, chiedete di provarle e guardate come possono caratterizzarvi in quel momento. Potreste scoprire un nuovo modo di vedervi e spesso basta un piccolo particolare per far uscire, in maniera sottile anche, una sfumatura del Vs carattere. Perché spesso, durante i ns acquisti, siamo vittime inconsapevoli del personaggio che ci siamo cuciti addosso. Ma praticare uno strappo in quell’abito puo’ essere davvero terapeutico, credetemi, l’ho provato in prima persona e … WOW!

Eccole le colpevoli della mia rivoluzione interiore, non ho più smesso di acquistare scarpe colorate ed ho scoperto un mondo e un modo nuovo di indossare e abbinare qualsiasi tipo di abito. Non c’è stile che non possa giovare dal lasciarsi andare ad una digressione e soprattutto non esiste uno stile che sia “troppo bello per voi”. Nel momento in cui vi stuzzica, vi attrae, vuol dire che in qualche modo sapreste immaginarvelo addosso.

Ed allora fatelo, provate e riprovate e nella vs mente cominceranno ad affacciarsi le possibilità di utilizzo ed abbinamento con ciò che avete già.
Io nel mio piccolo, negli anni, ho imparato ad eliminare totalmente questa frase così categorizzante: “Non fa per lei” ! Non esistono limiti per quel che riguarda il gusto delle persone con cui ho a che fare. Gli unici limiti su cui possiamo discutere sono quelli FISICI, il resto è tutto un mondo di possibilità aperte di cui è meraviglioso parlare e confrontarsi a quattr’occhi.
Se vedo un paio di scarpe che mi attirano entro e le provo. Poi possono STARMI MALE in rapporto alla mia struttura fisica,proporzioni e portamento ma se non ci si osserva…

Che voi siate adepti del TotalBlack o del FullColor un passetto nella direzione opposta, state tranquilli, non vi nuocerà.
Per quanto mi riguarda, se un giorno dovessi accompagnare chiunque stia leggendo queste righe, vorrei fosse chiaro che il mio supporto sarà unicamente rivolto alla Vs soddisfazione, immediata e futura. E se questo vorrà dire mettere in discussione lo stile di una vita, avrete con voi un consigliere spassionato.
Fatevi coraggio, avanti!

Buoni passi
Jack.

Lo stile, senza incertezze.

Ed eccoci di nuovo qui. E’ arrivata l’estate, il periodo di massimo utilizzo della calzatura aperta. Mai come in questo momento le scarpe, complice il “ritirarsi” degli abiti e della loro presenza scenica, si trovano così al centro dell’attenzione. Quindi si presta attenzione alla forma, alla comodità, al colore,allo stile e alla cura dei propri piedi, veri protagonisti di ogni Vs outfit. Inutile dire quanto sia importante, ancora di più in questa stagione, scegliere scarpe di ottima qualità. Infatti un buon materiale non vi farà sudare o sarà comunque in grado di assorbire il sudore senza diventare maleodorante. Quindi finisce qui, tutto a posto? Certo che no.

Pronti a vedere qualcosa di brutto&scomodo?

Eccolo qui!

Ebbene si, capita. Il tacco alto, ma non solo, può portare alla fuoriuscita delle dita dalla sagoma della scarpa. In sostanza si procede con le dita “aggrappate” disperatamente al bordo della suola, portando ad un’andatura scomoda, sfregamento eccessivo della pianta,affaticamento delle gambe e delle articolazioni e … concedetemelo, un’effetto estetico che fa davvero ribrezzo.

Si può ovviare con un piccolo trucco. Semplice,efficace,invisibile al 90%.Si tratta semplicemente di inserire un piccolo mezzo sottopiede in gel/silicone trasparente esattamente sotto la pianta del piede. Sono di solito di misura tale da non fuoriuscire e seppure variabili in forma e spessore a seconda della marca, difficilmente interferiscono con la calzata. Eccone due modelli differenti.

Quello della Bama è leggermente più ampio e meno spesso. Sono entrambi autoadesivi grazie al materiale di cui sono composti. Il bello è che sono virtualmente riutilizzabili all’infinito dato che, una volta esaurito l’effetto adesivo magari spostandoli da una scarpa all’altra, basta lavarli con acqua e sapone neutro. E torna tutto come prima. Così se ne acquistate più paia ve li potete comunque giostrare su più modelli. Non aiutano solamente per i tacchi alti, ma risolvono anche il problema di suole che ammortizzano poco, o troppo poco spesse, e che causano dolore sotto la pianta.

La loro funzione sui tacchi alti viene svolta così; offrono un’appoggio / freno al piede che, invece di scivolare in avanti, resta al suo posto. Così eviterete di dovervi “aggrappare” con le dita al bordo, vesciche e calli dovuti allo sfregamento continuo della pelle sul sottopiede e, per chi soffre di alluce valgo, di pesare con tutto il corpo sulla zona dolorante. Sono veramente un aiuto molto valido e, sopratutto, effettivo.

Al momento dell’acquisto magari estraeteli dalla confezione, tanto la parte adesiva è protetta da una pellicola. In questo modo potrete valutarne meglio forma e spessore.Questo è quanto potete fare DOPO l’acquisto delle vostre amate scarpe.

Quanto potete fare PRIMA è valutare la calzatura in base alla FORMA del vostro piede. Dato che gli articoli che normalmente trovate in commercio non possono seguire perfettamente ogni curva dei vostri piedi, dovrete porre attenzione a come essi le calzeranno. Ancora di più quando si tratta di sandali che lascino le dita scoperte, poichè nulla le tratterrà. Può non essere facile. Sopratutto, quando qualcosa ci attira molto, è difficile essere obbiettivi, anche verso noi stessi. Se non vi sentiste sicuri, indecisi o dubbiosi, contattatemi. In un sol colpo vi sarete presi cura della vostra salute

e del vostro investimento economico.

Buoni passi, a presto!

IO NON SONO CIO' CHE CREDI!

This is my town.
In Venice you walk a lot.

There are no cars, no bicycles can be used.

We use the boat a little, except for those who work there.

Walking a lot of shoes are fundamental and for this there is much attention to this article.

An attention that in me was born from an early age when I was carrying my mother’s shoes from the shoemaker and I… stayed there watching him work.

Dark Shop, gruff frown, Tuscan always in the mouth, smell of transparencies, glues that intoxicated… stunned, one of those images and those sensations that are in the mind, in the heart and in the nose!

The time and a series of vicissitudes have taken me away from my city, and to go through various roads ma…il my way brought me back to the shop! This time behind the counter I! Not even thirty, with a beard cured, so much desire to do, to learn, to experiment. With time, changes of residence, jobs etc etc. the “case” wanted me to take that path (it is the case to say it).
For 12 years I was a shoemaker, a shop in a shop, a city in the city, evolving, growing up. Understanding what I liked to do and what not! I managed to get out of the cliché of the “cobbler in Cave”, and always trying to establish, with the people who addressed me, a dialogue, suggesting little things, explaining my work, hearing. Perhaps this is the aspect of my work that I most appreciate. I love talking to customers, I love to devote time to them, I love to listen to their doubts, their perplexities, their curiosities sometimes even their outbursts. I still love to find solutions that can satisfy them fully,

I love to explain with simplicity and completeness what they are wearing, what involves using certain footwear, how it could prevent inconvenience and why a solution could be more suitable. I like to be honest with them, as a friend should be, and I know that this is appreciated by those who do not need falsehoods but dispassionate advice, as I know that at times this spying because you are not accustomed to bluntness, to frankness especially when you have to buy something. I don’t think it’s useful for anyone to lie, a dissatisfied customer is a lost customer, a lost customer is not a customer!

My goal is not to spend money, my goal is to make people feel good, to turn to me satisfied with what he bought or what he did not buy!

These are the reasons why I have made my passions and have, to some extent, invented a profession (in Europe we are in 2).

I am not a buyer, I am not a personal shopper in the strict sense of the term, I come with you, I listen, I observe, I evaluate your needs and the peculiarities that make you unique in the body and in the way of being. I propose solutions, alternatives and, if needed and there is no escape, I say NO!

Do not recommend a purchase, because a counselor can also advise against when this is to the advantage of his protégé. You can discover great things when you can talk and listen, in this case you can also make great strides in many ways, even in terms of health. A right or wrong shoe at your feet can make the day wonderful or heartbreaking, for pleasure or for duty you’ll have to wear them for many hours a day and the effects in the long run you see. I observe them every day as I walk through Venice looking at the legs and the soles of those who turn around me.
Professional deformation but it gives me even more motivation.

In this regard, on my blog There is a small article concerning the choice of shoes for children, few notions, basic but important. All this to clarify what I do, after many ask me and make it clear that it is not only a way to earn bread, is part of me, is sharing, is desire to be useful and to contribute to my way to the happiness of others!
Good steps and soon.