TIPS&TRICKS PER CAMMINARE BENE. PT.2

UTILIZZARE SOTTOPIEDI ANATOMICI

Estate, regno delle sneakers. Chi più chi meno quasi tutti prima o poi le indossano durante la stagione estiva, sono indubbiamente pratiche e spesso comode per un’utilizzo spensierato.

Questo però spinge ad utilizzarle molto spesso, quasi di continuo e sopratutto per chi le indossa sul lavoro questo può portare fastidi alle gambe, alla schiena e ai piedi! Sopratutto se passa molte ore senza potersi sedere. Per questo io consiglio sempre di applicare all’interno in sostituzione di quello originale, un sottopiede anatomico. Qui sotto potete vedere due esempi:

Questo all’inizio potrà darvi una sensazione strana al piede, potreste sentire come la presenza di un qualcosa “in più” sotto ma passerà presto.

Di solito è il sostegno all’arco plantare, una presenza a cui non siamo abituati in quanto quasi nessuna scarpa presenta sottopiedi simili stock. Come vi dicevo passa presto, giusto il tempo che il plantare si adatti al vostro piede e non vi accorgerete più di averlo MA sentirete una differenza sostanziale a livello di comfort sopratutto della schiena e affaticamento gambe. Non ne farete più a meno.

Le calzature su cui questo si nota di più sono appunto le sneakers o le calzature che adottano tale stile e hanno la suola in un “blocco unico” diciamo.

Essendo sprovviste di tacco separato sul lungo periodo la schiena ne soffre. Aggiungete che poi la suola raramente fornisce un vero e proprio supporto al piede, a causa di una struttura completamente in gomma o peggio in stoffa pressata e rivestita di gomma. Spesso suola e tomaia si deformano sì assecondando le caratteristiche del vostro piede per cedere poi però sempre di più e acuendo in questo modo eventuali problematiche già presenti. Se la zona di appoggio del piede risulta completamente piatta e avete intenzione di usare quella calzatura nell’arco dell’intera giornata, inserire un sottopiede simile vi agevolerà moltissimo.

IL BENESSERE SCORRE IN NOI. LETTERALMENTE.

Una cosa che non sa quasi nessuno è che nei nostri piedi confluiscono oltre ad una serie impressionante di muscoli e terminazioni nervose collegate a tutti gli organi del corpo, anche una serie di vene estremamente importanti non solo perchè irrorano il piede ma anche per la loro portata di sangue. Una in particolare, che come potete vedere dallo schema percorre tutto il perimetro e ha una grande influenza anche sul comfort di calzata di una scarpa, sopratutto per le donne.

Perchè? Per il semplice motivo che per loro sono presenti molti modelli che presentano differenti forme di “scollo” della tomaia all’altezza dell’attaccatura delle dita. Ed ogni piede ha una forma a se, compresa la lunghezza delle dita. Quindi tenendo presente che la vena di cui si parlava poco sopra arriva fino alla base delle stesse e che l’alluce è il dito più “ingombrante” va da sé che se lo scollo della scarpa coincide con questa e stringe si produrrà una pressione che porterà il sangue a scorrere con più fatica facendo di conseguenza gonfiare i piedi e soffrire voi.

Quindi occhio al rapporto scollo – attaccatura dita. Vale per tutti i tipi di calzature, sopratutto quelle con tacco alto. In queste l’effetto è accentuato dal fatto che il peso tende ad essere caricato molto sulla pianta.

Qui termina la seconda parte della guida; come la volta precedente vi invito a condividere sui vostri social e con i vostri conoscenti ed amici questi articoli. Sono piccole accortezze che possono cambiare molto sia il modo di acquistare che di “vivere” le vostre calzature. Alla prossima!

Buoni passi.

Giacomo.

Tips&Tricks per camminare bene! PT. 1

Ben ritrovati! In questo nuovo articolo vi darò alcune indicazioni di massima per capire come prendervi cura delle vostre calzature e come scegliere il tipo di scarpa a seconda dell’utilizzo che ne dovrete fare. E’ una guida per lo più dedicata alla stagione calda, paradossalmente il momento più complicato per acquistare scarpe; perchè se da un lato la possibilità di scelta diventa enorme dall’altro la loro struttura è decisamente striminzita e quindi più complicato che assolvano il loro compito egregiamente. Perchè non sia troppo in una volta sola dividerò in più parti. BUONA LETTURA!

PRENDERSI CURA DEI SANDALI IN CUOIO E PELLE.

Ecco il primo suggerimento. A molti capiterà a fine stagione estiva di archiviare i sandali in cuoio-pelle semplicemente lasciandoli in scarpiera in o buttandoli in una scatola fino alla prossima estate. Poi quando vengono ripresi sono abbastanza duri, secchi, poco confortevoli. Ora, tralasciamo il fatto che bisognerebbe dar loro un po’ di cura anche prima del letargo invernale. Vediamo Cosa fare una volta che li riprendete in mano. La pelle è un materiale che possiamo considerare “vivo” poiché ha bisogno di idratazione per rimanere elastica e comoda sulla pelle, sopratutto nuda. E per questo scopo esistono le varie creme da scarpe.

Però con i sandali noi andiamo ad appoggiare la nostra epidermide direttamente sulle superfici trattate con queste creme che, per quanto noi possiamo selezionare la composizione chimica migliore quasi sempre di agenti coloranti, impermeabilizzanti, allarganti o conservanti si tratta. E con il sudore della pelle è possibile che tutto ciò porti qualche reazione da parte del nostro organismo. E quindi? Io le scarpe di cuoio-pelle che utilizzo scalzo, durante la stagione estiva le tratto con creme delicate nate per la cura del corpo. Solitamente creme bio, a base di olio di argan o olio di mandorle ed idratanti. La calzatura torna velocemente morbida, molto piacevole da utilizzare e spesso anche profumata. E molto più salutare nel contatto con la pelle.

Ovviamente trattamento da ripetere a seconda della frequenza di utilizzo della scarpa. Il bello è che essendo creme per il corpo potrete distribuirle direttamente con le mani. Preciso che non danno alcun tipo di protezione dall’acqua ma in caso ad esempio di pioggia consentono alla scarpa di superare la prova con più facilità.

ATTENZIONE AI MATERIALI!

Particolarmente per: fodera, tomaia, sottopiede, suola.

Altro argomento essenziale per il periodo estivo è il materiale con cui è creata la scarpa.

Cominciamo dicendo che tutti i TESSUTI non si allargano. MAI. Sopratutto quando vengono utilizzati per creare la tomaia di una calzatura dato che sono sempre di trama molto fitta per conferire maggior robustezza. Spesso la fodera interna è in pelle, su cui viene applicata la tomaia, ma questo conta solamente per quanto riguarda la traspirabilità e il comfort. Difficile trovare una calzatura sfoderata perchè deve essere molto attenta sia la scelta dei materiali sia la costruzione: il piede viene direttamente a contatto e il rischio che lo sfregamento rechi fastidio è alto. Tornando alla fodera; fate attenzione che sia vera pelle, così come il sottopiede. Se avete qualche lecito dubbio vi può venire in aiuto un piccolo adesivo che per legge deve essere applicato almeno su una delle due calzature e rappresenta una breve legenda dei materiali utilizzati. Lo vedete qui sotto.

Ovviamente ogni parte che venga a contatto con il piede dovrebbe essere il più naturale possibile. Quindi per la fodera pelle o tessuto e per il sottopiede pelle. Il tessuto nei sottopiedi porta sfregamento e possibile irritazione così anche ogni tipo di materiale sintetico. In questo caso possibili anche allergie dovute alla reazione tra l’acido del sudore e i vari agenti chimici presenti. Rischio quasi nullo se il sottopiede è in vera pelle, anzi assorbirà anche una parte del sudore per poi rilasciarlo una volta tolte. Quindi se fodera e sottopiede sono in “altri materiali” meglio starne lontani. A meno che non si tratti di calzature per un qualche uso professionale o sportivo ma qui entriamo in un’ altro ambito.

Qui sotto potete vedere un piccolo extra che purtroppo non viene preso in considerazione quasi da nessuna etichetta: il cuoio rigenerato. Cos’è?! Cominciamo dicendo che il CEN (Comitato Europeo di Nomazione ) ha ritenuto che per dargli un nome la terminologia adatta fosse “RIGENERATO DI FIBRE DI CUOIO” e la definizione di cosa tecnicamente sia, fosse questa: “Materiale costituito da pelli conciate disintegrate meccanicamente e/o chimicamente in particelle fibrose, piccoli pezzi o polveri e, successivamente, con o senza la combinazione di legante chimico, trasformato in fogli.” E qui sotto potete vedere come si presenti la dicitura sulla suola e l’aspetto che assume una volta cominciato ad usurarsi.

Ora, per quanto sia assolutamente giusto l’intento di riutilizzare gli scarti di cuoio e pellami, finchè si tratta di impiegarli per alcune parti ok. Ad esempio per i contrafforti va benissimo e va tutto a vantaggio anche dell’ambiente ma vi assicuro che una suola costruita con questo materiale ha una vita breve, difficilmente la gomma vi si aggrappa bene, se si bagna è un disastro. Quindi se in una scarpa vedete la dicitura di cui sopra sappiate che vale la pena solo se costa davvero poco e dovete farne un uso “spensierato”. E’ comunque un po’ meglio della gomma di bassa lega, per quanto riguarda sudorazione e traspirabilità.

Qui termina la prima parte di questa piccola guida, siate altruisti e CONDIVIDETE, potrà essere d’aiuto a più persone di quante pensiate. Buoni passi e a presto!

Giacomo.