IL MADE IN ITALY VIVE !

Le nostre eccellenze non sono seconde a nessuno; molte brillano da anni ed hanno una storia riconosciuta in tutto il mondo. Tante altre vivono in una zona di penombra, costrette a combattere per resistere in un’epoca in cui, accettare la mediocrità come standard, sembra sia la norma.

Poche si trovano in un Olimpo sconosciuto ai più, ma nel quale rappresentano un punto di riferimento per gli appassionati.

Fortunatamente c’è una persona che si sta dando da fare in modo che OGNI realtà italiana che lo meriti veda riconosciuto il suo valore.

Maria Laura Berlinguer, con la sua intraprendenza e curiosità sta esplorando il nostro bel paese e tramite il suo sito mette a Vostra disposizione una selezione di queste eccellenze.

La cosa meravigliosa è che spazia veramente in ogni campo.

Mi sento davvero onorato di farne parte.

Ecco l’articolo che ha scritto sulla mia storia…

Jack Babush consigli e suggerimenti sulle scarpe

Grazie!

Lo stile, senza incertezze.

Ed eccoci di nuovo qui. E’ arrivata l’estate, il periodo di massimo utilizzo della calzatura aperta. Mai come in questo momento le scarpe, complice il “ritirarsi” degli abiti e della loro presenza scenica, si trovano così al centro dell’attenzione. Quindi si presta attenzione alla forma, alla comodità, al colore,allo stile e alla cura dei propri piedi, veri protagonisti di ogni Vs outfit. Inutile dire quanto sia importante, ancora di più in questa stagione, scegliere scarpe di ottima qualità. Infatti un buon materiale non vi farà sudare o sarà comunque in grado di assorbire il sudore senza diventare maleodorante. Quindi finisce qui, tutto a posto? Certo che no.

Pronti a vedere qualcosa di brutto&scomodo?

Eccolo qui!

Ebbene si, capita. Il tacco alto, ma non solo, può portare alla fuoriuscita delle dita dalla sagoma della scarpa. In sostanza si procede con le dita “aggrappate” disperatamente al bordo della suola, portando ad un’andatura scomoda, sfregamento eccessivo della pianta,affaticamento delle gambe e delle articolazioni e … concedetemelo, un’effetto estetico che fa davvero ribrezzo.

Si può ovviare con un piccolo trucco. Semplice,efficace,invisibile al 90%.Si tratta semplicemente di inserire un piccolo mezzo sottopiede in gel/silicone trasparente esattamente sotto la pianta del piede. Sono di solito di misura tale da non fuoriuscire e seppure variabili in forma e spessore a seconda della marca, difficilmente interferiscono con la calzata. Eccone due modelli differenti.

Quello della Bama è leggermente più ampio e meno spesso. Sono entrambi autoadesivi grazie al materiale di cui sono composti. Il bello è che sono virtualmente riutilizzabili all’infinito dato che, una volta esaurito l’effetto adesivo magari spostandoli da una scarpa all’altra, basta lavarli con acqua e sapone neutro. E torna tutto come prima. Così se ne acquistate più paia ve li potete comunque giostrare su più modelli. Non aiutano solamente per i tacchi alti, ma risolvono anche il problema di suole che ammortizzano poco, o troppo poco spesse, e che causano dolore sotto la pianta.

La loro funzione sui tacchi alti viene svolta così; offrono un’appoggio / freno al piede che, invece di scivolare in avanti, resta al suo posto. Così eviterete di dovervi “aggrappare” con le dita al bordo, vesciche e calli dovuti allo sfregamento continuo della pelle sul sottopiede e, per chi soffre di alluce valgo, di pesare con tutto il corpo sulla zona dolorante. Sono veramente un aiuto molto valido e, sopratutto, effettivo.

Al momento dell’acquisto magari estraeteli dalla confezione, tanto la parte adesiva è protetta da una pellicola. In questo modo potrete valutarne meglio forma e spessore.Questo è quanto potete fare DOPO l’acquisto delle vostre amate scarpe.

Quanto potete fare PRIMA è valutare la calzatura in base alla FORMA del vostro piede. Dato che gli articoli che normalmente trovate in commercio non possono seguire perfettamente ogni curva dei vostri piedi, dovrete porre attenzione a come essi le calzeranno. Ancora di più quando si tratta di sandali che lascino le dita scoperte, poichè nulla le tratterrà. Può non essere facile. Sopratutto, quando qualcosa ci attira molto, è difficile essere obbiettivi, anche verso noi stessi. Se non vi sentiste sicuri, indecisi o dubbiosi, contattatemi. In un sol colpo vi sarete presi cura della vostra salute

e del vostro investimento economico.

Buoni passi, a presto!

Il vello d’oro della steppa!

Oggi parliamo di un tipo di pellame che ai più, con il semplice nome, non dirà nulla. Si tratta dell’ ASTRAKAN. E che sarà mai? Vi illumino immediatamente, basta questa foto e chissà a quanti torneranno in mente immagini richiamate dalla vs memoria d’infanzia.

Era un classico, per le sig.re degli anni’ ’60-’70, avere una pelliccia od un cappotto confezionato con questo particolarissimo vello. Di colore blu-nero, soffice al tatto tanto quanto pare irsuto alla vista. Ma da dove proviene questo pellame tanto particolare?

Si tratta della Pelle di una razza di agnello originaria della regione della Buchara, siamo posizionati nel Turkestan, sugli altipiani dell’Asia centrale. L’astrakan deriva il suo nome dall’omonima antica capitale del Turkestan,(oggi Russia), fondata dai Tartari nel XIII secolo sulla riva del Volga.La pelle è di dimensioni ridotte perché, particolare un po’ cruento, l’animale viene ucciso nel primo o secondo giorno di vita. Il pelo è corto, molto fine e morbido, leggermente ondulato ma non ricciuto come quello del persiano. Possiamo partire dal ‘700, periodo in cui veniva usato per adornare le divise militari russe dei massimi esponenti della casta dell’esercito. Collo,polsini, bordi e copricapo erano in astrakan. Possiamo proseguire con gli scià di Persia, che erano solito utilizzare un copricapo in astrakan arricchito di gemme, così come poi avvenne per i più alti gradi dell’aristocrazia Zarista.

Questo materiale ha vissuto veri momenti di gloria alternati a periodi di oblio. Negli anni ’20 – ’30 venne utilizzato sopratutto per i cappelli e i bordi degli articoli più alla moda.

Nei ’50-’60 bordi, mantelle e scaldamani …

Negli anni ’70 grandissimo ritorno grazie alla “FUR OBSESSION” imperante in quegli anni.

Carlo Tivioli ne fu uno dei massimi esempi dell’epoca, utilizzando il più piatto tra le pellicce in fantasiosi patchwork che ben si adattavano alle forme “slim” dell’epoca.

Negli anni ’90 tocca a PRADA, MARNI, FENDI far si che ci sia un nuovo periodo di splendore per questo vello. Ne vengono realizzate collezioni intere.

In momenti più recenti altri grandi stilisti, tra cui FERRAGAMO e DOLCE&GABBANA, ne hanno ripreso l’utilizzo con risultati davvero notevoli.

Tornando a noi, vi domanderete a questo punto, qual’è la relazione tra l’Astrakan e un blog riguardante le scarpe ?! Presto detto, con l’Astrakan si possono confezionare anche eccellenti calzature. Eccone qualche esempio…

Sono calzature che non passano sicuramente inosservate, dotate di una grande morbidezza e in grado di tenere il piede al caldo in situazioni davvero ostiche. Certo, i modelli che i marchi solitamente propongono non si addicono sicuramente ad essere usati alla stregua di lussuosi doposci, ma si trovano alcune eccezioni.

Ed eccone una sulla quale ho avuto il piacere di poter intervenire dopo l’acquisto.

Il cliente in questione, entusiasta dell’articolo, necessitava però di un rialzo al tacco di 8mm.

Si tratta di un’intervento non difficile ma su cui prestare estrema attenzione, poiché ne deriva l’equilibrio di tutta la scarpa.

Ecco a voi le foto del lavoro svolto.

Una volta eliminato il sopratacco originale viene portato a nudo la struttura del tacco e aggiunti strati di cuoio in misura tale da raggiungere lo spessore desiderato. Una volta fatto questo vanno livellati in modo che il nuovo sopratacco sia esattamente parallelo al piano d’appoggio.

Dopo aver ottenuto questo,bisogna ripristinare l’estetica originale in modo che l’intervento risulti invisibile. Quindi si applicano strati di tintura e cera in più passaggi consecutivi. Dopo di che si prosegue con una adeguata lucidatura.
Una volta finito, il risultato sarà questo…

Così si è riusciti a conciliare una necessità ed un desiderio in una volta sola, senza perdere nulla in fatto di funzionalità ed estetica. Un altro piccolo grande vantaggio di avere chi, nel momento dell’acquisto, può essere al tuo fianco con competenza, disponibilità e libertà di opinione, tempo, mezzi e capacità, per accompagnarti anche in futuro nel viaggio che vorrai compiere con le tue scarpe.

Buoni passi…

IO NON SONO CIO' CHE CREDI!

This is my town.
In Venice you walk a lot.

There are no cars, no bicycles can be used.

We use the boat a little, except for those who work there.

Walking a lot of shoes are fundamental and for this there is much attention to this article.

An attention that in me was born from an early age when I was carrying my mother’s shoes from the shoemaker and I… stayed there watching him work.

Dark Shop, gruff frown, Tuscan always in the mouth, smell of transparencies, glues that intoxicated… stunned, one of those images and those sensations that are in the mind, in the heart and in the nose!

The time and a series of vicissitudes have taken me away from my city, and to go through various roads ma…il my way brought me back to the shop! This time behind the counter I! Not even thirty, with a beard cured, so much desire to do, to learn, to experiment. With time, changes of residence, jobs etc etc. the “case” wanted me to take that path (it is the case to say it).
For 12 years I was a shoemaker, a shop in a shop, a city in the city, evolving, growing up. Understanding what I liked to do and what not! I managed to get out of the cliché of the “cobbler in Cave”, and always trying to establish, with the people who addressed me, a dialogue, suggesting little things, explaining my work, hearing. Perhaps this is the aspect of my work that I most appreciate. I love talking to customers, I love to devote time to them, I love to listen to their doubts, their perplexities, their curiosities sometimes even their outbursts. I still love to find solutions that can satisfy them fully,

I love to explain with simplicity and completeness what they are wearing, what involves using certain footwear, how it could prevent inconvenience and why a solution could be more suitable. I like to be honest with them, as a friend should be, and I know that this is appreciated by those who do not need falsehoods but dispassionate advice, as I know that at times this spying because you are not accustomed to bluntness, to frankness especially when you have to buy something. I don’t think it’s useful for anyone to lie, a dissatisfied customer is a lost customer, a lost customer is not a customer!

My goal is not to spend money, my goal is to make people feel good, to turn to me satisfied with what he bought or what he did not buy!

These are the reasons why I have made my passions and have, to some extent, invented a profession (in Europe we are in 2).

I am not a buyer, I am not a personal shopper in the strict sense of the term, I come with you, I listen, I observe, I evaluate your needs and the peculiarities that make you unique in the body and in the way of being. I propose solutions, alternatives and, if needed and there is no escape, I say NO!

Do not recommend a purchase, because a counselor can also advise against when this is to the advantage of his protégé. You can discover great things when you can talk and listen, in this case you can also make great strides in many ways, even in terms of health. A right or wrong shoe at your feet can make the day wonderful or heartbreaking, for pleasure or for duty you’ll have to wear them for many hours a day and the effects in the long run you see. I observe them every day as I walk through Venice looking at the legs and the soles of those who turn around me.
Professional deformation but it gives me even more motivation.

In this regard, on my blog There is a small article concerning the choice of shoes for children, few notions, basic but important. All this to clarify what I do, after many ask me and make it clear that it is not only a way to earn bread, is part of me, is sharing, is desire to be useful and to contribute to my way to the happiness of others!
Good steps and soon.

La natura sulla pelle …

… che effetti ha?

Restiamo in ambito invernale. Mai come in questa stagione le calzature, in ogni loro parte, vengono messe a dura prova dagli agenti atmosferici. Spesso possono subire danni se non gravi, quantomeno fastidiosi per il proseguo della giornata.
Basti pensare ad un paio di scarpe inzuppate …

Come dice un noto slogan “prevenire è meglio che curare”.

Vediamo quindi, con questo piccolo vademecum, in cui sarò abbastanza generico, come prevenire. Avrete bisogno di alcuni piccoli accessori, nulla di che ma essenziali per ottenere risultati soddisfacenti. Suggerisco vivamente di non delegare ad altri questi piccoli accorgimenti, fatelo voi e po ditemi se non vi ha dato soddisfazione!

Step 1
Prendete le vostre amate scarpe, inserite le forme o se non ne avete, riempitele con un bel pò di carta straccia, questo permetterà di avere la pelle ben tirata (anche le scarpe hanno le rughe!). Prima di iniziare, dare una buona spazzolata alle scarpe. Per pulire la zona del guardolo lo strumento migliore è uno spazzolino da denti.

NECESSAIRE :

1) FORME 2) SPAZZOLINO 3) SPAZZOLINO IN OTTONE 4) GUANTO IN LANA 5) TAMPONE SPARGICREMA

SCARPE IN CUOIO GRASSO:

Queste sono, come si può facilmente immaginare, le più facili da manutenere. Di questa categoria possono fare parte calzature da montagna, da trekking, da neve, da lavoro, stivali da moto, anfibi di stile militare, scarponcini, selle, stivali da equitazione etc etc…

Il prodotto migliore, se non sono scarpe casual da utilizzare ogni giorno o, al contrario, se svolgono ruoli pesanti ogni giorno, è il grasso. Il classico barattolo di latta “grasso di foca” , tanto facile da trovare nei negozi di accessori per calzature.

Tranquilli, non è vero grasso di foca, ad oggi son grassi vegetali, il nome è stato mantenuto perché storico. Ha la controindicazione di rendere la calzatura un po’ “pastosa” diciamo. E’ impegnativo da assorbire e non va bene su pellami troppo rifiniti o sul camoscio ma, su quelli giusti, li rende perfettamente impermeabili, morbidi e caldi. Nel caso di calzature da lavoro un trattamento una volta alla settimana farà bene. Spargetelo con uno straccio,in maniera uniforme e con movimenti circolari. Non troppo,basta stenderne un velo. Poi lasciate li qualche ora. Dopodichè strofinate con un panno di lana,se vi piace una rifinitura più lucida. Per gli stessi impieghi, ma con un grado di rifinitura maggiore, c’è questo bel prodotto della SAPHIRE. Molto nutriente e che permette un migliore risultato se si vuole, lucidandole CON ENERGIA, che splendano.

SCARPE IN CAMOSCIO O PELLAME SCAMOSCIATO.

In questa categoria, la più delicata, inserisco anche i famosi UGG. Questi temono i liquidi, MOLTO. Se si bagnano,macchia quasi assicurata e piedi a mollo. Appena li comprate,trattateli.

Poi decidete che effetto volete ottenere. Dico questo perché, in commercio esistono dei buoni prodotti spray per camoscio, in grado di ridare un po’ di tono al colore della scarpa. Sono leggermente impermeabilizzanti. Eccovene una selezione.

Meglio usare un tono di colore più chiaro, rispetto all’originale, se non trovate l’esatta tonalità. Se proprio vi sentite diffidenti provate nella zona interna.

Prima pulite la scarpa con lo spazzolino, in ottone, in ogni parte in modo da sollevare un po’ il “pelino” e poi, da una distanza di circa 20cm, spruzzare il prodotto in maniera uniforme. Senza soffermarsi su di un punto,muovetevi e non fate chiazze perché son difficili da assorbire e potrebbe formarsi una macchia. Lasciate asciugare una mezz’ora e poi spazzolate leggermente.

Se invece volete semplicemente prevenire macchie o sono calzature invernali che prevedete di utilizzare anche con il maltempo, meglio andare su prodotti più specifici. In questo caso, tra tutti quelli che ho provato, i brand dei prodotti spray sopraelencati, producono i migliori impermeabilizzanti.Ma la medaglia d’oro va al Collonil Carbon Pro.

Ottimo, funziona su qualunque materiale ed offre una protezione di alto livello a lungo. Sono tutti prodotti INCOLORI. Per il resto vale la stessa procedura degli spray colorati. Non trasformeranno uno “Chukka Boot” in un Hunter da caccia, ma vi salveranno tranquillamente dalle piogge, anche abbondanti. Questi prodotti sono utilizzabili anche su calzature in tessuto,effettuando la spazzolatura iniziale con una spazzola morbida ed evitando quella finale.

Due accortezze; svolgete l’operazione appoggiando le scarpe su di un piano che avrete preventivamente protetto e in un luogo aerato. Odorano, parecchio, di chimico-silicone. Anche dopo il trattamento, la fase di asciugatura, meglio farla fare dove circola aria.

SCARPE IN PELLE “LISCIA”

In questa categoria inseriamo tutte le scarpe che, di solito, maggiormente popolano le scarpiere. I prodotti che vi mostro di seguito sono tra i migliori in commercio, hanno tutti prezzi abbordabili e una grande varietà di colorazioni. Importante la presenza di cere naturali in buona quantità.

Si applicano, dopo un’accurata spazzolatura iniziale, con uno straccetto o con il tampone visto all’inizio. Dipende da quanto vi piace sporcarvi le mani e che grado di precisione volete. Le dita, per questo, sono il top. Come per gli spray, scegliete un tono di colore più chiaro rispetto a quello della calzatura, se non è esattamente il suo. Con i classici blu scuro-nero-testa di moro non avete di queste preoccupazioni, se la vs scarpa è di questo colore. La crema va data prima sullo straccetto-tampone POI sulla scarpa. Questo per evitare macchie date dalla permanenza,anche breve, del lucido inutilizzato sulla pelle. Movimenti circolari, attenti a coprire ogni angolo, quantità QB. Questo è un fattore che imparerete con la pratica ma meglio due passate distanziate di una mezz’ora che una troppo abbondante. Lasciate asciugare finché al tatto non vi sembreranno assolutamente “normali” , non semplicemente asciutte.Poi,panno di lana e olio di gomito per lucidare. Più lucidate più le cere si scaldano e donano lucentezza. Meglio con movimenti circolari.

IN CASO DI CALZATURE DOTATE DI BROGUE ( la bucherellatura d’ornamento tipica delle scarpe inglesi) se questa si dovesse riempire di crema, togliete il sovrappiù con uno stuzzicadenti o un bastoncino cottonfioc.

Nel caso invece non ve la sentiate di giocare con i colori, sappiate che ognuno di questi marchi propone la stessa crema nella tonalità “neutro”, trasparente, incolore. Va benissimo ugualmente, magari alla lunga avranno semplicemente l’aria un po’ più vissuta e la pelle presenterà sfumature più particolari.

CALZATURE IN RETTILE O MATERIALI ESOTICI.

Di solito anguilla, pitone, coccodrillo, caimano, non hanno molta paura dell’acqua. Tut’alpiù, se hanno colorazioni particolari, meglio proteggere e quantomeno nutrirle. Questo prodotto è quello con cui, in assoluto, mi sono trovato meglio. La procedura è la solita,la quantità da utilizzare è minima, in quanto molto liquido. La spazzolatura-lucidatura finale a seconda dei gusti.

Incolore, delicatissima. Da ottimi risultati in termini di morbidezza e lucentezza. Eviterà le macchie da pioggia ma non rende impermeabili i materiali.

Conto che questa piccola guida possa aiutare chi, in inverno, si ritrova spesso con piedi gelati, bagnati o scarpe rovinate da pioggia e neve. Siete in parecchi, da quanto sento. Ovviamente, se dovessimo avere il piacere di incontrarci di persona, potrò soddisfare le Vs curiosità in maniera più specifica.

Buoni passi e a presto!

Jack.

CALZATURE IN CUOIO GRASSO.

.

qUESTE