Ho partecipato a tanti confronti riguardanti i due principali sistemi di cucitura suole oggi riscontrabili in commercio: Blake e GoodYear. Per gli appassionati la scelta della “vincitrice” in tal proposito sembra scontata, semplice. Eppure non è così, ci sono vantaggi e svantaggi per entrambe una di fronte all’altra e non sono piccoli, anzi. Alcuni di essi potrebbero addirittura far cambiare idea su quale acquistare. Io provo a darvi una seppur minima idea di cosa si tratti, nel modo più semplice e diretto possibile. Vi assicuro che la durata del video è miserrima rispetto all’ampiezza dell’argomento…
Buona visione ! (Seguite il canale ed attivate la campanella, non vi costa nulla e potrete togliervi tante curiosità…)
Estate, regno delle sneakers. Chi più chi meno quasi tutti prima o poi le indossano durante la stagione estiva, sono indubbiamente pratiche e spesso comode per un’utilizzo spensierato.
Questo però spinge ad utilizzarle molto spesso, quasi di continuo e sopratutto per chi le indossa sul lavoro questo può portare fastidi alle gambe, alla schiena e ai piedi! Sopratutto se passa molte ore senza potersi sedere. Per questo io consiglio sempre di applicare all’interno in sostituzione di quello originale, un sottopiede anatomico. Qui sotto potete vedere due esempi:
IN CUOIO, CON SUPPORTO IN RESINA E CARBONI ATTIVI, per calzature classiche anche 4 stagioni.
IN SPUGNA DI COTONE SU FOGLIA DI COCCO, per l’estate. Altamente traspirante e lavabile.
Questo all’inizio potrà darvi una sensazione strana al piede, potreste sentire come la presenza di un qualcosa “in più” sotto ma passerà presto.
Di solito è il sostegno all’arco plantare, una presenza a cui non siamo abituati in quanto quasi nessuna scarpa presenta sottopiedi simili stock. Come vi dicevo passa presto, giusto il tempo che il plantare si adatti al vostro piede e non vi accorgerete più di averlo MA sentirete una differenza sostanziale a livello di comfort sopratutto della schiena e affaticamento gambe. Non ne farete più a meno.
Le calzature su cui questo si nota di più sono appunto le sneakers o le calzature che adottano tale stile e hanno la suola in un “blocco unico” diciamo.
Essendo sprovviste di tacco separato sul lungo periodo la schiena ne soffre. Aggiungete che poi la suola raramente fornisce un vero e proprio supporto al piede, a causa di una struttura completamente in gomma o peggio in stoffa pressata e rivestita di gomma. Spesso suola e tomaia si deformano sì assecondando le caratteristiche del vostro piede per cedere poi però sempre di più e acuendo in questo modo eventuali problematiche già presenti. Se la zona di appoggio del piede risulta completamente piatta e avete intenzione di usare quella calzatura nell’arco dell’intera giornata, inserire un sottopiede simile vi agevolerà moltissimo.
IL BENESSERE SCORRE IN NOI. LETTERALMENTE.
Una cosa che non sa quasi nessuno è che nei nostri piedi confluiscono oltre ad una serie impressionante di muscoli e terminazioni nervose collegate a tutti gli organi del corpo, anche una serie di veneestremamente importanti non solo perchè irrorano il piede ma anche per la loro portata di sangue. Una in particolare, che come potete vedere dallo schema percorre tutto il perimetro e ha una grande influenza anche sul comfort di calzata di una scarpa, sopratutto per le donne.
Perchè? Per il semplice motivo che per loro sono presenti molti modelli che presentano differenti forme di “scollo” della tomaia all’altezza dell’attaccatura delle dita. Ed ogni piede ha una forma a se, compresa la lunghezza delle dita. Quindi tenendo presente che la vena di cui si parlava poco sopra arriva fino alla base delle stesse e che l’alluce è il dito più “ingombrante” va da sé che se lo scollo della scarpa coincide con questa e stringe si produrrà una pressione che porterà il sangue a scorrere con più fatica facendo di conseguenza gonfiare i piedi e soffrire voi.
Quindi occhio al rapporto scollo – attaccatura dita. Vale per tutti i tipi di calzature, sopratutto quelle con tacco alto. In queste l’effetto è accentuato dal fatto che il peso tende ad essere caricato molto sulla pianta.
Qui termina la seconda parte della guida; come la volta precedente vi invito a condividere sui vostri social e con i vostri conoscenti ed amici questi articoli. Sono piccole accortezze che possono cambiare molto sia il modo di acquistare che di “vivere” le vostre calzature. Alla prossima!