PELLE & SOSTENIBILITA’ ; possono convivere?

Negli ultimi anni c’è stata una sorta di demonizzazione degli articoli in pelle. Questo perché come molti pensano per creare un articolo in pelle serve UCCIDERE un essere vivente e dal punto di vista morale questo è fondamentalmente sbagliato dato che non viviamo nell’era delle caverne e non ne abbiamo estremo bisogno per ripararci. Fortunatamente. Il ragionamento in sé non farebbe una grinza se non fosse che la stragrande maggioranza delle volte gli articoli in pelle non sono la conseguenza di un omicidio per dei beni fini a sé stessi. Esatto, perché in realtà quasi tutti gli articoli in pelle sono ottenuti dagli scarti dell’industria alimentare.

Forte eh, chissà quanti di voi non ci avevano mai pensato ?! Ovviamente stiamo parlando di pellami comuni come vitello o agnello ad esempio che però rappresentano da soli la stragrande maggioranza. E già così potete cominciare a vedere che tanto male un articolo in pelle non è poiché anzi produce una sorta di riciclo e riutilizzo di una parte che altrimenti andrebbe buttata con enorme spreco. Poi perché è possibile considerarlo un materiale sostenibile? Perché la sostenibilità non deriva solamente dal processo per avere il materiale in sé ma dipende in grande parte anche dalla DURATA e dalla possibilità di RIPARAZIONE o meno che un articolo presenta.

E qui vi sfido a battere la pelle. E’ innegabile che un BUON articolo in pelle se trattato con le giuste attenzioni sia praticamente eterno. Quanti di voi hanno ereditato giacche, gonne, borse, cappotti e chi più ne ha più ne metta da amici, parenti? E vogliamo parlare di quelli che si trovano nei mercatini dell’usato? Spesso hanno mantenuto le loro qualità a dispetto degli anni ed altrettanto spesso per farli tornare morbidi bastano semplici trattamenti.

Continuiamo, quale altro materiale è facilmente lavorabile e permette ad un capo-articolo di essere rimodellato o rimesso a modello a seconda del cambio delle mode-tendenze? Andiamo avanti con le qualità: tiene bene la pioggia, il vento, la sabbia, più invecchia più aumenta il fascino grazie alle sfumature che assume.

Pensate alle scarpe in pelle o cuoio, sono capaci di durare decenni con pochi accorgimenti, sono modificabili spesso a piacimento del proprietario e se si danneggiano sono riparabili più facilmente. Quindi in cosa si traduce tutto ciò? Ovvio, una maggiore durata della vita di un articolo diventa automaticamente una minore necessità di acquisto o rinnovo guardaroba. La maggior parte dello spreco odierno di materiali e risorse è dovuto alla durata sempre minore della maggior parte degli articoli che acquistiamo. Materiali e confezionamento scadenti non possono che portare a risultati scadenti. Questo vale anche per la pelle eh, un articolo dal prezzo troppo conveniente nasconde sempre delle sorprese. Valutate spessore, morbidezza, peso ed ODORE di quanto state per comprare. Con poca attenzione in più potrete fare ottimi affari che si tradurranno già nel breve periodo in un buon risparmio di denaro dovuto a tutti i fattori di cui sopra.

Volete VERAMENTE aiutare la lotta allo spreco e all’uccisione di animali? Bene, allora DIMINUITE DRASTICAMENTE IL VOSTRO CONSUMO DI CARNE. Non vi sto dicendo di diventare vegetariani o vegani, ma di ridurre. Io sono passato da 4 volte a settimana (!!!) a 2-3 volte al mese. Sto benissimo e più che in forma, basta calibrare un minimo la dieta. La produzione massiva di carne a scopo alimentare è da sola responsabile di: elevate emissioni di gas serra ( anche le semplici flatulenze dei bovini <non ridete> contribuiscono molto! ) , disboscamento per aumento pascoli e produzione di foraggi, elevatissimo consumo idrico, allevamento intensivo in condizioni agghiaccianti, impoverimento del tessuto sociale in molti paesi.

Non poco mi pare eh?! Ripeto, non serve diventare vegetariani anche a me la carne piace e non riesco a privarmene del tutto, ma RIDURRE farebbe bene a tutti i livelli.

Come in TUTTI i campi la virtù sta nel mezzo. Quindi vanno benissimo nuovi materiali che derivano da tessuti riciclati, legno, fungo, cocco, alghe e chi più ne ha più ne metta ma non disprezzate la cara vecchia pelle perché può dare e darà grosse soddisfazioni a chi saprà scegliere e prendersi cura di lei ancora molto molto molto a lungo.

Buoni passi e a presto!

Giacomo.

TIPS&TRICKS PER CAMMINARE BENE. PT.2

UTILIZZARE SOTTOPIEDI ANATOMICI

Estate, regno delle sneakers. Chi più chi meno quasi tutti prima o poi le indossano durante la stagione estiva, sono indubbiamente pratiche e spesso comode per un’utilizzo spensierato.

Questo però spinge ad utilizzarle molto spesso, quasi di continuo e sopratutto per chi le indossa sul lavoro questo può portare fastidi alle gambe, alla schiena e ai piedi! Sopratutto se passa molte ore senza potersi sedere. Per questo io consiglio sempre di applicare all’interno in sostituzione di quello originale, un sottopiede anatomico. Qui sotto potete vedere due esempi:

Questo all’inizio potrà darvi una sensazione strana al piede, potreste sentire come la presenza di un qualcosa “in più” sotto ma passerà presto.

Di solito è il sostegno all’arco plantare, una presenza a cui non siamo abituati in quanto quasi nessuna scarpa presenta sottopiedi simili stock. Come vi dicevo passa presto, giusto il tempo che il plantare si adatti al vostro piede e non vi accorgerete più di averlo MA sentirete una differenza sostanziale a livello di comfort sopratutto della schiena e affaticamento gambe. Non ne farete più a meno.

Le calzature su cui questo si nota di più sono appunto le sneakers o le calzature che adottano tale stile e hanno la suola in un “blocco unico” diciamo.

Essendo sprovviste di tacco separato sul lungo periodo la schiena ne soffre. Aggiungete che poi la suola raramente fornisce un vero e proprio supporto al piede, a causa di una struttura completamente in gomma o peggio in stoffa pressata e rivestita di gomma. Spesso suola e tomaia si deformano sì assecondando le caratteristiche del vostro piede per cedere poi però sempre di più e acuendo in questo modo eventuali problematiche già presenti. Se la zona di appoggio del piede risulta completamente piatta e avete intenzione di usare quella calzatura nell’arco dell’intera giornata, inserire un sottopiede simile vi agevolerà moltissimo.

IL BENESSERE SCORRE IN NOI. LETTERALMENTE.

Una cosa che non sa quasi nessuno è che nei nostri piedi confluiscono oltre ad una serie impressionante di muscoli e terminazioni nervose collegate a tutti gli organi del corpo, anche una serie di vene estremamente importanti non solo perchè irrorano il piede ma anche per la loro portata di sangue. Una in particolare, che come potete vedere dallo schema percorre tutto il perimetro e ha una grande influenza anche sul comfort di calzata di una scarpa, sopratutto per le donne.

Perchè? Per il semplice motivo che per loro sono presenti molti modelli che presentano differenti forme di “scollo” della tomaia all’altezza dell’attaccatura delle dita. Ed ogni piede ha una forma a se, compresa la lunghezza delle dita. Quindi tenendo presente che la vena di cui si parlava poco sopra arriva fino alla base delle stesse e che l’alluce è il dito più “ingombrante” va da sé che se lo scollo della scarpa coincide con questa e stringe si produrrà una pressione che porterà il sangue a scorrere con più fatica facendo di conseguenza gonfiare i piedi e soffrire voi.

Quindi occhio al rapporto scollo – attaccatura dita. Vale per tutti i tipi di calzature, sopratutto quelle con tacco alto. In queste l’effetto è accentuato dal fatto che il peso tende ad essere caricato molto sulla pianta.

Qui termina la seconda parte della guida; come la volta precedente vi invito a condividere sui vostri social e con i vostri conoscenti ed amici questi articoli. Sono piccole accortezze che possono cambiare molto sia il modo di acquistare che di “vivere” le vostre calzature. Alla prossima!

Buoni passi.

Giacomo.

Tips&Tricks per camminare bene! PT. 1

Ben ritrovati! In questo nuovo articolo vi darò alcune indicazioni di massima per capire come prendervi cura delle vostre calzature e come scegliere il tipo di scarpa a seconda dell’utilizzo che ne dovrete fare. E’ una guida per lo più dedicata alla stagione calda, paradossalmente il momento più complicato per acquistare scarpe; perchè se da un lato la possibilità di scelta diventa enorme dall’altro la loro struttura è decisamente striminzita e quindi più complicato che assolvano il loro compito egregiamente. Perchè non sia troppo in una volta sola dividerò in più parti. BUONA LETTURA!

PRENDERSI CURA DEI SANDALI IN CUOIO E PELLE.

Ecco il primo suggerimento. A molti capiterà a fine stagione estiva di archiviare i sandali in cuoio-pelle semplicemente lasciandoli in scarpiera in o buttandoli in una scatola fino alla prossima estate. Poi quando vengono ripresi sono abbastanza duri, secchi, poco confortevoli. Ora, tralasciamo il fatto che bisognerebbe dar loro un po’ di cura anche prima del letargo invernale. Vediamo Cosa fare una volta che li riprendete in mano. La pelle è un materiale che possiamo considerare “vivo” poiché ha bisogno di idratazione per rimanere elastica e comoda sulla pelle, sopratutto nuda. E per questo scopo esistono le varie creme da scarpe.

Però con i sandali noi andiamo ad appoggiare la nostra epidermide direttamente sulle superfici trattate con queste creme che, per quanto noi possiamo selezionare la composizione chimica migliore quasi sempre di agenti coloranti, impermeabilizzanti, allarganti o conservanti si tratta. E con il sudore della pelle è possibile che tutto ciò porti qualche reazione da parte del nostro organismo. E quindi? Io le scarpe di cuoio-pelle che utilizzo scalzo, durante la stagione estiva le tratto con creme delicate nate per la cura del corpo. Solitamente creme bio, a base di olio di argan o olio di mandorle ed idratanti. La calzatura torna velocemente morbida, molto piacevole da utilizzare e spesso anche profumata. E molto più salutare nel contatto con la pelle.

Ovviamente trattamento da ripetere a seconda della frequenza di utilizzo della scarpa. Il bello è che essendo creme per il corpo potrete distribuirle direttamente con le mani. Preciso che non danno alcun tipo di protezione dall’acqua ma in caso ad esempio di pioggia consentono alla scarpa di superare la prova con più facilità.

ATTENZIONE AI MATERIALI!

Particolarmente per: fodera, tomaia, sottopiede, suola.

Altro argomento essenziale per il periodo estivo è il materiale con cui è creata la scarpa.

Cominciamo dicendo che tutti i TESSUTI non si allargano. MAI. Sopratutto quando vengono utilizzati per creare la tomaia di una calzatura dato che sono sempre di trama molto fitta per conferire maggior robustezza. Spesso la fodera interna è in pelle, su cui viene applicata la tomaia, ma questo conta solamente per quanto riguarda la traspirabilità e il comfort. Difficile trovare una calzatura sfoderata perchè deve essere molto attenta sia la scelta dei materiali sia la costruzione: il piede viene direttamente a contatto e il rischio che lo sfregamento rechi fastidio è alto. Tornando alla fodera; fate attenzione che sia vera pelle, così come il sottopiede. Se avete qualche lecito dubbio vi può venire in aiuto un piccolo adesivo che per legge deve essere applicato almeno su una delle due calzature e rappresenta una breve legenda dei materiali utilizzati. Lo vedete qui sotto.

Ovviamente ogni parte che venga a contatto con il piede dovrebbe essere il più naturale possibile. Quindi per la fodera pelle o tessuto e per il sottopiede pelle. Il tessuto nei sottopiedi porta sfregamento e possibile irritazione così anche ogni tipo di materiale sintetico. In questo caso possibili anche allergie dovute alla reazione tra l’acido del sudore e i vari agenti chimici presenti. Rischio quasi nullo se il sottopiede è in vera pelle, anzi assorbirà anche una parte del sudore per poi rilasciarlo una volta tolte. Quindi se fodera e sottopiede sono in “altri materiali” meglio starne lontani. A meno che non si tratti di calzature per un qualche uso professionale o sportivo ma qui entriamo in un’ altro ambito.

Qui sotto potete vedere un piccolo extra che purtroppo non viene preso in considerazione quasi da nessuna etichetta: il cuoio rigenerato. Cos’è?! Cominciamo dicendo che il CEN (Comitato Europeo di Nomazione ) ha ritenuto che per dargli un nome la terminologia adatta fosse “RIGENERATO DI FIBRE DI CUOIO” e la definizione di cosa tecnicamente sia, fosse questa: “Materiale costituito da pelli conciate disintegrate meccanicamente e/o chimicamente in particelle fibrose, piccoli pezzi o polveri e, successivamente, con o senza la combinazione di legante chimico, trasformato in fogli.” E qui sotto potete vedere come si presenti la dicitura sulla suola e l’aspetto che assume una volta cominciato ad usurarsi.

Ora, per quanto sia assolutamente giusto l’intento di riutilizzare gli scarti di cuoio e pellami, finchè si tratta di impiegarli per alcune parti ok. Ad esempio per i contrafforti va benissimo e va tutto a vantaggio anche dell’ambiente ma vi assicuro che una suola costruita con questo materiale ha una vita breve, difficilmente la gomma vi si aggrappa bene, se si bagna è un disastro. Quindi se in una scarpa vedete la dicitura di cui sopra sappiate che vale la pena solo se costa davvero poco e dovete farne un uso “spensierato”. E’ comunque un po’ meglio della gomma di bassa lega, per quanto riguarda sudorazione e traspirabilità.

Qui termina la prima parte di questa piccola guida, siate altruisti e CONDIVIDETE, potrà essere d’aiuto a più persone di quante pensiate. Buoni passi e a presto!

Giacomo.

Responsabilità & Realtà

Buongiorno a tutti voi, cari lettori!!!

Oggi vorrei invitarvi ad una riflessione riguardante il mondo che ci circonda e la nostra attenzione verso ciò che facciamo. Si, perchè siamo in un momento storico abbastanza delicato per noi esseri umani. Sempre più spesso si sente parlare di sostenibilità e rapporto con l’ambiente, ci sono molte iniziative lodevoli al riguardo e la gente dimostra sempre più un’apparente interesse alla questione.

Apparente, perchè dico così? Perchè da vari studi ultimamente effettuati la tendenza non è così ben marcata. Per quanto riguarda il mondo delle calzature si è arrivati ad un punto abbastanza folle che potete ben vedere rappresentato in questa immagine che ho preparato per voi….

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Vorrei attirare la vostra attenzione sul fattore PREZZO. Per la prima volta nella storia siamo ad un punto in cui il più grande sito di commercio online del mondo vende un paio di calzature alla metà del prezzo di un #bigmac …!   – SIG ! –

Ora, se #Amazon e chi vende tramite esso fa una mossa simile non è certo per sfizio ma perchè è previsto ci sia mercato a riguardo. E poi stiamo a parlare di riciclo, qualità, sostenibilità, salute quando c’è evidentemente un largo bacino d’utenza disposto ad indossare ed utilizzare articoli simili?

Perchè succede ciò? Non è plausibile la sola necessità poichè queste calzature vengono vendute tramite un sito online, quindi richiede un accesso, e le spese di spedizione sono 20 volte tanto il valore dell’oggetto. Quindi restiamo centrati su ciò che si compra. Probabilmente il problema, generalizzato, è mancanza di nozioni al riguardo e pigrizia nel cercare di reperirle. 

Un articolo simile non può avere una durata neppure lontanamente accettabile, la sua composizione sarà in gran parte in materiali plastici ( Pelle PU ) e tutto ciò  inciderà due volte sulla nostra salute. Si perchè oltre ad avere addosso qualcosa di poco salubre ci spingerà ad un nuovo acquisto, spinti dalla voglia di “nuovo e in più” e perdipiù porterà ad un carico di smaltimento che sarà sulle spalle non solo del sistema preposto ma anche del pianeta.

schema

 

Vi fregate con le vostre mani non una, non due ma fino a quattro volte!!! E pensare che non ci vuole poi molto, con la tecnologia che abbiamo sempre a disposizione fulltime in tasca, a sapere cosa stiamo comprando. Basta leggere le etichette che DEVONO indicare la composizione di ciò che state acquistando e il luogo di produzione. Poi un piccolo procedimento di deduzione riguardante il rapporto tra ciò che leggete ed il prezzo.

E infine il caro vecchio TATTO; toccate ciò che volete comprare, sentitene la consistenza e se per le vostre mani non è invitante state pur certi che con ottime possibilità non ne varrà la pena. Se avete a casa qualche indumento od articolo di una 20ina d’anni fa o più come jeans, maglioni di  pura lana, cotone, provate a riprenderlo in mano. Sentitelo con le mani, appoggiatelo alla faccia ed avrete un piccolo metro di paragone su ciò che vi troverete in mano.

Conservare-i-vestiti al-rovescio

Fortunatamente a quanto pare c’è una piccola ma COSTANTE crescita della tendenza MENO QUANTITA’ MA PIU’ QUALITA’ e vi assicuro che per quanto possa apparire meno invitante nell’immediato, per il futuro sarà una piacevole sorpresa. C’è più gusto ad avere qualcosa che ti accompagna a lungo e mostra, ricorda il passare delle stagioni. E spesso si può pure RIPARARE dando ulteriori spunti.

Quindi il mio invito è: informatevi, ragionate indipendentemente da ciò che vi circonda, spendete responsabilmente sia il vostro denaro che il vostro tempo e ne guadagnerete in salute.

Se aveste bisogno di suggerimenti o consigli e assistenza, resto a disposizione come sempre.

Buoni passi.

Giacomo.

Attenzione nel presente per apprezzare il futuro.

Ecco la suola di una buona scarpa in cuoio, munita di suola anch’essa in cuoio con integrato un’inserto in gomma antiscivolo, il tutto unito tramite cucitura Blake. Perfetta per l’inverno. La scarpa quindi e’pensata fondamentalmente bene, sicuramente una spanna sopra la media di ciò che si trova in commercio. C’è solo un’inconveniente che potrebbe presentarsi in futuro. Ora passo a chiarire 😉.

L’usura che potete vedere sulla gomma al momento e’ solo superficiale, se ne e’ andata appena appena la zigrinatura e la tenuta non è per questo compromessa. Pero’ continuando ad utilizzarla ovviamente prima o poi la gomma finirà e ci si troverà nella condizione di dover cambiare questa parte. Nessun problema se non fosse che per eliminare completamente la gomma vecchia questa andrà raschiata via. Con tale operazione però andremo anche a distruggere i punti della cucitura compromettendone irrimediabilmente la funzione. Ciò non vuol dire che la conseguenza immediata sarà l’apertura della scarpa in due parti, dopotutto c’è sempre la colla a tenere, ma una parte importante e PORTANTE del pregio di questa calzatura sara’ andata.

La soluzione fortunatamente e’ semplice: Basta che portiate la scarpa da un calzolaio che sia in grado, dopo averla inevitabilmente rotta, di ripristinare la cucitura. Questo vuol dire non solo semplicemente passarci sopra nuovamente ma, possibilmente, eliminare tutti i residui dei punti dalla suola e dal sottopiede -se la cucitura e’ a vista all’interno- e poi ricucire il tutto. Quindi applicare il salvasuola nuovo. Questo comporta una piccola spesa aggiuntiva ovviamente ma le sostituzioni future saranno più semplici e più economiche.

E avrete di nuovo la vostra calzatura con tutte le qualità inalterate.

Buoni passi e a presto!

G.

"Quanta strada nei miei sandali…

…quanta ne avrà fatta Bartali!” (cit. Paolo Conte )

Buongiorno! Oggi parliamo di un articolo che spesso viene giudicato come “troppo semplice” per essere degno di particolari attenzioni. Il SANDALO. Che sia da uomo o da donna si tratta di una calzatura che per un certo periodo dell’anno è al centro della scena. Quasi sempre sottovalutata la necessità di attenzione nella scelta perché tanto “ è solo per l’estate…” . Invece, proprio per le sue caratteristiche strutturali, è necessario porre altrettanta attenzione a come si comporti ai nostri piedi, prima dell’acquisto. Tenete conto che, rispetto ad una calzatura classica, ha molti meno punti di ritenuta del piede. Ciò rende ancora più importante ogni componente della suola, perché da questi deriverà il modo in cui la scarpa segue i vostri movimenti. E vi sostiene. Questo è il più importante aspetto da osservare. Poi, essendo utilizzato in un periodo molto caldo, hanno estrema importanza i materiali di cui è composto. Il sudore, chi più chi meno, è acido e assieme allo sfregamento produce un usura e sfregamento che potrebbero portare conseguenze spiacevoli. Si parla di vesciche, arrossamenti, irritazioni, gonfiore. Più i materiali saranno naturali più i Vs piedi si troveranno a beneficiarne.

Ecco l’etichetta che DEVE essere presente sulla calzatura al momento dell’acquisto. Inutile dire che più simboli “cuoio” si trovano, meglio è.

Ma quanta strada hanno fatto finora i sandali? Parecchia direi. La prova dell’esistenza di #scarpe e #sandali risalgono al paleolitico. Tracce di un’impronta simile ad una scarpa sono state rinvenute in #Francia,in una grotta, e sono state datate a circa 40.000 anni fa. In #Russia, in un sito del tardo paleolitico, sono stati ritrovati resti con frammenti di pelli e perline d’avorio sparse lungo i piedi, caviglie e tibie. Siamo a 29.500 anni fa.
Alcuni dipinti rupestri rinvenuti in Spagna, del periodo compreso tra 15.000 e 12.000 a.c. , testimoniano come l’esigenza dell’uomo di proteggersi i piedi sia antica. Le prime forme erano semplici sandali di rafia, foglie di palma o legno.

Con il passare dei secoli la fattura dei sandali e scarpe indicò sempre di più lo status sociale. Nell’antico Egitto solo i grandi sacerdoti e i sovrani potevano indossare sandali d’argento decorati con pietre preziose. Presso la corte del faraone esisteva anche una carica legata a questo privilegio: i portatori di sandali. Dato che nei luoghi sacri si entrava solo a piedi nudi, loro avevano il compito durante le cerimonie, di fare la guardia alle preziose calzature o di seguirli portandole su di un cuscino.

Un altro esempio potrebbe essere Nerone, che amava i sandali d’argento, di fattura però più complessa di quella utilizzata in #Egitto.
E così via…

Continuare l’escursus storico sarebbe troppo lungo, questo è stato giusto per dare un’idea di quanto possiamo andare indietro nel tempo grazie a questa semplice calzatura.
Ed oggi?

Oggi i sandali hanno una posizione controversa, soprattutto nel caso della versione MASCHILE, in quanto nessuna cultura occidentale li considera calzature degne di questo nome. Persino nei paesi in cui fanno parte dell’abbigliamento quotidiano, quando si tratta di incontrarsi con americani od europei, gli uomini d’affari li scartano senza esitazione in favore di scarpe più classiche.
Gli estimatori dello stile classico arricciano il naso di fronte ai sandali,per loro sono calzature da persone incivili. Eppure hanno una loro utilità; sulla spiaggia,al lago, in campagna,in cortile, in una città di mare o per una sortita estiva per fare shopping… Sicuramente disdegnarli completamente è altrettanto sconsigliabile quando privarsi di bermuda o t-shirt.
Possiamo dare alcuni piccoli suggerimenti per quanto riguarda il loro utilizzo, per far si che sia il più consono possibile:
1- Per poter indossare i sandali occorre avere piedi ben curati. Controllare il loro stato prima di pensare anche solo di metterli ai piedi.
2- Se proprio arrivaste a porvi la domanda se fossero troppo casual, la risposta sarà sempre SI.
3- I sandali non dovrebbero mai essere indossati per un’occasione che si possa descrivere come un’evento sociale.

Per carità, sono presenti sul mercato decine di modelli dallo stile classico, pulito e con una loro “eleganza” se vogliamo, che abbinati ad abiti in linea con il gusto e stile possono fare una bella figura. Sempre indossati nel giusto modo e nel giusto contesto, ma non saranno mai giudicati adatti ad una situazione formale.

Bisogna dire che il gentleman moderno ha dalla sua alcune possibilità “furbe” grazie all’abilità ed inventiva degli artigiani e designer odierni. Derby in pelle intrecciata, con inserti in canvas, con la tomaia traforata. Resta però sempre e comunque l’importanza della qualità dei materiali,imprescindibile per assicurare la traspirazione del piede in un’ambiente caldo.

Per chi poi preferisce una calzatura creata su misura le possibilità si moltiplicano. Infatti a quel punto pochi sono i limiti che la fantasia,il gusto e lo stile possono avere. Ho visto creare derby-sandalo assolutamente favolose…

Questa volta le donne sono decisamente più fortunate, inutile dirvi quanti modelli assolutamente eleganti vengano proposti ed universalmente accettati nella maggior parte della società odierna. Per voi, sig.re&sig.ine, c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta rispetto a stile,occasione,fisico ecc ecc..
Alla fine di tutto, la cosa più importante restano la vosta comodità e benessere. Prestate perciò si attenzione allo stile ma soprattutto alla fattura e vestibilità di ciò che acquistate. Molto più semplice arrivare a fine giornata con i piedi affaticati da un paio di sandali piuttosto che un paio di Oxford in cordovan.

Spero che questo articolo sia stato un piacevole diversivo in queste giornate roventi.

Buoni passi e buona…estate!
Giacomo.