Come assaporare veramente lo shopping?!

Avete mai potuto notare la differenza dello shopping effettuato presso la boutique di molti brand globali e quella in un negozio specializzato?

Quant’è bello entrare in un piccolo negozio?

Diciamocelo, di solito quando entri in un negozio che sia di una grande catena multimarca, qual’è il massimo dell’attenzione a cui possiamo aspirare? Un frettoloso “buongiorno-le serve qualcosa in particolare?-se ha bisogno chieda pure-le sta benissimo si vede che è proprio il suo stile-” Il più delle volte ripetuto o seguiti a distanza come puntati da attenti predatori.

E ci si infastidisce.

Molto spesso chi lavora in certi ambienti non lo fa per passione o per una vera vocazione professionale, il più delle volte è un passaggio da uno store all’altro, da un brand all’altro, da un momento di vita più o meno lungo fino al successivo. Quindi la formazione data è centrata solo a quello, alla vendita rapida. Alla quantità. A questo si è spronati. Difficilmente chi riceve questo approfondirà il tema per il solo gusto o piacere personale. Le qualità richieste sono: “velocità, capacità di raggiungere gli obiettivi preposti dallo store-manager, lavoro di squadra, gestione dello stress, flessibilità oraria”

Punto.

Il discorso cambia quando si entra in un negozio singolo, diciamo, che tratta articoli non necessariamente di alto livello ma comunque con una particolare attenzione alla qualità dei materiali ed allo stile. Questo spesso porta ad avere anche una certa attenzione al servizio offerto al cliente, che sia storico o di passaggio. Perché è facile che chi entra in un certo tipo di attività abbia una sorta di amore non solo verso ciò che compra ma soprattutto verso il suo tempo e come gradisca passarlo. Chi vende sa che può aver a che fare con persone di una certa pignoleria diciamo, che vogliono soddisfatte anche loro particolari curiosità inerenti composizione, costruzione, provenienza. Quindi è sicuramente formato e se non è il proprietario dell’attività è stato scelto quantomeno per la sua attenzione a quel prodotto in particolare. Capita di incontrare chi ha una vera e propria passione per ciò che vende e allora lì difficilmente non scatta la sintonia venditore-cliente.

Partono i consigli, i confronti, i suggerimenti estetici più mirati. Dite la verità, se vi è mai capitato in questi casi quanto è più soddisfacente lo shopping? Ancora di più se il venditore capisce che si tratta di qualcosa di speciale per voi. Se invece siete dei novellini di un certo tipo di acquisto ma vi mostrerete genuinamente curiosi e disponibili a farsi consigliare difficilmente un buon venditore vi deluderà.

E qui torniamo al vecchio discorso se vedete un articolo che vi piace, il prezzo non è un problema ma l’insegna o il nome del negozio non vi dice nulla….e andiamo! Superate le diffidenze ed entrate, potreste cominciare a scoprire un mondo nuovo fatto di contatto umano, empatia, assistenza, qualità.

Il mio lavoro consiste anche in quello, prendervi per mano e soddisfare qualunque vostra necessità riguardante l’acquisto di calzature facendo in modo che ovunque vi troviate possiate avere al vostro fianco chi si occupi della vostra soddisfazione duratura. Vi posso guidare alla scoperta di un mondo esclusivo ed affascinante fatto di qualità, stile, passione.

Buoni passi

Giacomo

AppariScienZa: ovvero, come valutiamo il lusso?

L’abito non fa il monaco e questo vale anche per gli oggetti di lusso o altissimo livello. Non farsi abbagliare da brand e chiacchere porta ad avere grandi soddisfazioni.

Spesso si crede che un oggetto debba dimostrare il proprio valore con un estetica che lo urli a squarciagola tramite determinate caratteristiche. Siano essi colori o materiali l’essenziale è che sia semplice capire che sia qualcosa che costa, molto. Ci sono determinati particolari che vengono unanimemente riconosciuti come di pregio, ricercati, in poche parole di LUSSO. Anche chi non ha la benché minima nozione in proposito può tranquillamente supporre che una borsa in coccodrillo o pitone abbia un costo elevato; cito questi come esempio perché semplici da reperire nell’immaginario comune. Se poi a tale particolare affiancate un nome se non di pregio quantomeno globalmente famoso e riconosciuto il gioco è fatto; quello è un oggetto di LUSSO e possederlo rivendica una sorta si status sociale.

Discorso semplice dopotutto no? Certo mi direte voi. Ma in certi casi ciò non vale.

Questo capita più spesso nel mondo dei piccoli brand di nicchia, con produzione ridotte, manovalanza super-specializzata, attenzione elevatissima alla qualità dei materiali ed alla scelta degli stessi, alto livello delle rifiniture, possibilità di personalizzazione di molti aspetti dell’articolo. Poi ci sono le produzioni strettamente artigianali che non vuol dire siano su misura ma il più delle volte prevedono tirature limitatissime di qualche decina di paia, sempre con una particolare attenzione alla qualità ed alla fattura. Ed anche qui quasi sempre il prezzo non è l’unico fattore indicativo del livello dell’artigiano poiché in quest’ambito valgono regole diverse dettate dalla qualità non solo dei materiali ma anche della mano che li ha creati.

Molte volte sono gli occhi più attenti ed esperti a poter godere il piacere di scovare certe chicche. Capita le si veda indossate o presentate senza clamore in un negozio e tra appassionati ed adepti del #belloebenfatto c’è una sottile intesa, complicità quasi sia nel mostrare/portare un dato articolo sia nel dimostrare di averlo riconosciuto. Chi indossa capi od accessori di alto livello non brandizzati non lo fa come dimostrazione di successo alla “massa” ma per un proprio piacere che consiste ANCHE nel sapere che lì fuori, da qualche parte, qualcun’ altro in grado di apprezzarlo c’è e magari si lascerà sfuggire una fugace occhiata di approvazione.

Indipendentemente dal #brand o dal nome di chi ha creato un oggetto quel che conta sono le sue qualità intrinseche. L’artigiano avendo una sua linea guida non ha limiti imposti e può far si che quelle qualità siano espresse al massimo delle loro possibilità. Ecco un’ esempio eclatante, quanti crederebbero senza dubbi che qui sotto sia presentata una calzatura prodotta con uno dei pellami universalmente più pregiati ed apprezzati e creata da uno dei nomi più rinomati della calzoleria mondiale? Tra quelle presentate qui sopra e questa un vero appassionato non ha il benché minimo dubbio sulla scelta. Vi sembrerà strano eppure è così. Non farsi mai ingannare dalle apparenze, nell’artigianato questo conta più che mai. E vale non solo per il prodotto in sé ma anche per chi lo presenta.

Un oggetto creato a mano con passione e dedizione dovuta ad un lungo apprendistato che oltre alle competenze spinge anche alla ricerca del proprio stile, della propria idea che poi si materializzerà in oggetti con un segno distintivo. Ognuno avrà il suo ma per chi compra questi articoli ci sarà sempre un filo conduttore che li accomuna e questo sarà la QUALITA’.

Qualità che vi consentirà di avere qualcosa che non solo potrà accompagnarvi anni, assumendo connotati dovuti alla vostra personalità e assorbendo i segni del tempo, mutando ma che vi consentirà talvolta addirittura di tramandare. Quel che è fatto bene ha il valore aggiunto di poter essere riparato, meglio è progettato/creato più facile sarà ripararlo, adeguarlo al passare del tempo, ai cambiamenti fisici o stilistici restando sempre comunque con voi. Tutto questo per spiegarvi quali siano i vantaggi di un acquisto probabilmente più costoso di quanto vi propone il semplice sistema fast fashion, che vi priva della vostra identità guidandovi verso scelte preconfezionate mirate a far spendere meno ma spesso, buttando velocemente e quindi sprecando.

Fateveli due conti in tasca seriamente, vedete cosa vi serve realmente e come ottenere da questo il massimo risultato. Vedrete che, giocoforza, l’asticella penderà dalla parte di ciò che mira alla vostra soddisfazione duratura, non all’innamoramento fugace. E poi, diciamocelo, un’ acquisto ben pensato, atteso, desiderato, pianificato nel modello, spesa economica, stile… quanta soddisfazione in più vi dà?! Quindi come ho fatto più volte vi invito a soppesare, toccare, osservare, annusare ciò che state per comprare. Sì, anche annusare perché se un articolo in pelle ne porta l’odore è già un bel biglietto da visita. Distaccatevi dalla necessità di un nome famoso, andate oltre!

Seguiteci e imparerete anche riconoscere i tratti distintivi, ci impegniamo per far si che questo possa avvenire per il maggior numero di voi. Per il futuro abbiamo grandi progetti in proposito, ne godrete ancora di più i risultati.

A presto e … buoni passi!

Giacomo

Punti importanti

Questa volta cerco di darvi alcuni strumenti per prevenire acquisti che vi riservino sorprese.

Qui potete vedere in primo piano la suola di una calzatura che, a prima vista, pare dotata di cucitura Blake su fondo cuoio, in canalino aperto e inserto antiscivolo in gomma.
Una scarpa dotata di una dotazione di tutto rispetto quindi. Peccato sia tutta apparenza.

Cominciamo con la prima cosa che deve assolutamente colpirvi quando maneggiate una scarpa come questa. IL PESO. Una suola così configurata non può essere leggera poiché tutti gli elementi che la compongono necessitano di spazi e spessori ben precisi e sotto i quali non si può, fisicamente, andare.

A questo punto potete dare un’occhiata al sottopiede. Se non è completo, ovvero non ricopre tutta la lunghezza dell’interno, si dovrebbero vedere i punti della cucitura nella zona in cui appoggiate la pianta del piede.
Se fosse completo, provate ad alzarlo, senza far danno. Se i famosi punti non fossero visibili, ci sono ottime probabilità che siano FINTI.
Se il sottopiede fosse completo e non rimuovibile provate a spingere con il dito dalla parte dell’inserto in gomma verso l’interno, diciamo. Se risultasse troppo cedevole, vuol dire che la sostanza proprio non c’è.

Come in questo caso. Vedete che i punti all’interno non si vedono, ed anzi tolto il sottopiede appare subito la parte intrena dell’inserto in gomma. Quindi, oltre ad essere finta la cucitura è inconsistente anche la suola che farà così sentire sotto la pianta ogni minima asperità.

Questi scherzetti, se così vogliamo chiamarli, non sono appannaggio solo degli uomini ovviamente.
Le grandi marche si sono accorte che stanno, fortunatamente direi, aumentando le donne attente alla qualità delle loro calzature. E così, come spesso capita anche nelle famiglie migliori, qui potete vedere la stessa cosa attuata su di uno stivaletto di un grande brand d’oltralpe.

Il problema qui è che la curvatura della suola, data dall’altezza del tacco, e il gambaletto rendono difficoltoso verificare a vista come sia la pianta all’interno. Anche se si riuscisse ad alzare il sottopiede sarebbe difficile allungare l’occhio fino all’interno. Più alto è il tacco, più è difficile fare questo tipo di verifica. Se ci passate, potete provare ad infilare la mano e tastare. Sul perimetro, dovrebbero sentirsi i punti, almeno leggermente.
E anche qui torniamo al controllo “visivo”. Valutate quindi lo spessore della suola.

Qui riesco a farvi vedere il confronto con uno stivaletto molto simile prodotto da Church’s, che fortunatamente mantiene un certo range di qualità. La differenza tra le due suole si nota. È evidente che su quello inglese è presente anche la suola in gomma, sopra a quella in cuoio, ma è giusto per farvi capire con quali spessori dovreste aver a che fare.

Quello indica, abbastanza spesso, la possibilità che la cucitura della suola sia reale o fittizia.

Da questo dipenderà, come sopra, anche il peso della scarpa.

Con questo non voglio dire “non acquistatele” , perché se vi piacciono e se per voi la spesa è accettabile, perché no? Purché l’acquisto sia CONSAPEVOLE di cosa sia. E si sappia così a quali problematiche si potrebbe andare incontro con l’uso e, sopratutto, cosa e quanto poter “chiedere” alle vostre scarpe.

Conto tutto questo vi sia utile e ci vediamo alla prossima…

Buoni passi!
Giacomo.

Shoes Counselor…e chi è?

Le origini

Lo Shoes Counselor è stata un’idea che Jack Babush ha maturato assistendo tantissime donne e tantissimi uomini nella sua carriera, constatando quanto spesso le scelte di acquisto delle scarpe vengano compiute in base a parametri non personali o sulla scorta di suggerimenti poco trasparenti o peggio, poco professionali.

Le scarpe non sono semplicemente un accessorio, sono parte integrante del benessere psico-fisico dell’individuo che deve trovare in esse un sostegno durante le sue giornate di lavoro, durante i suoi momenti indimenticabili, durante la quotidianità e la straordinarietà.

Essenzialmente è una nuova figura professionale che mette a servizio, di quante più persone possibili, la sua esperienza ed i suoi consigli affinché si acquistino scarpe con consapevolezza e rispetto di sé e dei propri piedi.

Ad ognuno il suo!
Possibile che nessuno ci abbia pensato prima? In realtà esistono in Italia, così come all’estero, tantissimi Personal Shopper che consigliano anche le scarpe più adeguate per un dato outfit ma, lo Shoes Counselor non fa semplicemente questo e quindi non può essere assimilato alla figura del Personal Shopper.

Lo Shoes Counselor, è un professionista esperto in calzature non solo da un punto di vista stilistico ma anche tecnico e strutturale. E’ un esperto che non si limita ad una scelta dettata dalla moda del momento ma è colui che ha, come obiettivo essenziale, trovare la scarpa perfetta per ogni piede, che di un uomo o di una donna.

Cosa significa scarpa perfetta?

La scarpa è perfetta per Jack Babush quando rispetta 3 elementi essenziali:

  • Comodità

  • Stile

  • Rapporto Qualità/Prezzo

Troppo spesso, sulla scorta di quanto propone la collezione del momento e da una offerta abbastanza limitata dalle tendenze, si dimentica che il piede è una parte del nostro corpo fondamentale, da cui dipende il benessere di tutto il corpo.

Comodità
Un piede che non viene rispettato nelle sue peculiarità, è un piede che oltre a dolorare, inciderà sulla postura del corpo e su tutto ciò che questo comporta.

Il piede è il supporto dell’intero corpo, ci avete mai pensato? Dovrebbe essere coccolato e trattato con estrema cura eppure nella maggior parte dei casi, questo non avviene. Una scarpa comoda, che non significa brutta o fuori moda, è fondamentale per il benessere di tutto il corpo, evita situazioni imbarazzanti (togliersi le scarpe al ristorante, claudicare come se si fosse vittima di una lussazione, camminare con la leggiadria di un pachiderma sciancato…) e diventa un’alleata e non un demone di cui liberarsi appena arrivate a casa. Ma come si può scegliere una scarpa comoda? Prima di tutto conoscendo sé stesse ed i propri piedi e poi, conoscendo le scarpe e le loro caratteristiche. Jack Babush fa esattamente questo! Parla con voi, osserva il vostro piede, ne comprende peculiarità e caratteristiche ed individua quali modelli possono accoglierlo ed esaltarne la linea senza dover per forza torturarlo!

E se le scarpe perfette non si trovano? Ecco, questa è una di quelle cose che solo un professionista che è stato anche calzolaio per anni può risolvere! Jack Babush, suggerisce le modifiche piccole o grandi che siano, da apportare alla scarpa di cui vi siete innamorate per renderla comoda e più adatta al vostro piede e le realizza!

Lo stile

Ma torniamo alla scarpa perfetta e alla seconda caratteristica: lo stile.

Inutile dire che lo stile è importante, specie se si vive e lavora in un determinato contesto e se si ha una particolare passione per la moda o ancor di più se si ha una personalità forte e definita che si manifesta in ogni aspetto della propria esistenza.

Ebbene, Jack Babush fa suo il vostro stile e lo usa come faro nell’oceano di offerte che il mercato presenta per individuare le scarpe più in sintonia con il vostro modo di essere ed ottimizzare il processo di acquisito. A molte donne piace passeggiare per negozi, ad altre spulciare i siti di vendita online, per molti uomini la scelta della scarpa è un supplizio a cui sacrificarsi, per altri un piacere da dedicarsi, ma per tutti trovare quello che realmente fa al caso proprio è un’impresa ed è così che ci si ritrova a comprare sempre le stesse scarpe da anni, a ritrovarsi in scarpiera scarpe mai usate o usate pochissimo o a tornare a casa senza nulla da riporre…lo schoes counselor, nasce per semplificare e rendere piacevole e profittevole, l’acquisto delle vostre scarpe, che voi siate uomini, donne, un gruppo di amiche o amici, in procinto di sposarvi oppure no!

Rapporto Qualità Prezzo

Ultimo elemento della scarpa perfetta è il rapporto qualità-prezzo.

Il tasto dolente! Nell’immaginario collettivo, una scarpa molto costosa o magari di un notissimo brand è anche buona, ebbene mie care amiche ed amici, sedetevi e prendete un bel respiro perché…non è così! Nella mia esperienza quindicennale nel mondo della calzoleria di lusso ho aperto, smontato, vivisezionato, assemblato, rimontato migliaia e migliaia di scarpe e, ahimè, l’abito non fa il monaco.

Troppo spesso il costo di una scarpa non rispecchia la sua reale qualità anzi, né è proprio in antitesi e allora si spendono cifre astronomiche, per qualcosa che ne vale un decimo (ad essere gentili) il che, non è un problema se lo si fa in modo consapevole, consci cioè che brand non significa in automatica qualità e che anzi molto spesso, le aziende approfittano di questa associazione spontanea per fare meno di quanto si dovrebbe.

Ad ogni piede la sua scarpa perfetta…questa la missione dello Shoes Counselor!