Tips&Tricks per camminare bene! PT. 1

Ben ritrovati! In questo nuovo articolo vi darò alcune indicazioni di massima per capire come prendervi cura delle vostre calzature e come scegliere il tipo di scarpa a seconda dell’utilizzo che ne dovrete fare. E’ una guida per lo più dedicata alla stagione calda, paradossalmente il momento più complicato per acquistare scarpe; perchè se da un lato la possibilità di scelta diventa enorme dall’altro la loro struttura è decisamente striminzita e quindi più complicato che assolvano il loro compito egregiamente. Perchè non sia troppo in una volta sola dividerò in più parti. BUONA LETTURA!

PRENDERSI CURA DEI SANDALI IN CUOIO E PELLE.

Ecco il primo suggerimento. A molti capiterà a fine stagione estiva di archiviare i sandali in cuoio-pelle semplicemente lasciandoli in scarpiera in o buttandoli in una scatola fino alla prossima estate. Poi quando vengono ripresi sono abbastanza duri, secchi, poco confortevoli. Ora, tralasciamo il fatto che bisognerebbe dar loro un po’ di cura anche prima del letargo invernale. Vediamo Cosa fare una volta che li riprendete in mano. La pelle è un materiale che possiamo considerare “vivo” poiché ha bisogno di idratazione per rimanere elastica e comoda sulla pelle, sopratutto nuda. E per questo scopo esistono le varie creme da scarpe.

Però con i sandali noi andiamo ad appoggiare la nostra epidermide direttamente sulle superfici trattate con queste creme che, per quanto noi possiamo selezionare la composizione chimica migliore quasi sempre di agenti coloranti, impermeabilizzanti, allarganti o conservanti si tratta. E con il sudore della pelle è possibile che tutto ciò porti qualche reazione da parte del nostro organismo. E quindi? Io le scarpe di cuoio-pelle che utilizzo scalzo, durante la stagione estiva le tratto con creme delicate nate per la cura del corpo. Solitamente creme bio, a base di olio di argan o olio di mandorle ed idratanti. La calzatura torna velocemente morbida, molto piacevole da utilizzare e spesso anche profumata. E molto più salutare nel contatto con la pelle.

Ovviamente trattamento da ripetere a seconda della frequenza di utilizzo della scarpa. Il bello è che essendo creme per il corpo potrete distribuirle direttamente con le mani. Preciso che non danno alcun tipo di protezione dall’acqua ma in caso ad esempio di pioggia consentono alla scarpa di superare la prova con più facilità.

ATTENZIONE AI MATERIALI!

Particolarmente per: fodera, tomaia, sottopiede, suola.

Altro argomento essenziale per il periodo estivo è il materiale con cui è creata la scarpa.

Cominciamo dicendo che tutti i TESSUTI non si allargano. MAI. Sopratutto quando vengono utilizzati per creare la tomaia di una calzatura dato che sono sempre di trama molto fitta per conferire maggior robustezza. Spesso la fodera interna è in pelle, su cui viene applicata la tomaia, ma questo conta solamente per quanto riguarda la traspirabilità e il comfort. Difficile trovare una calzatura sfoderata perchè deve essere molto attenta sia la scelta dei materiali sia la costruzione: il piede viene direttamente a contatto e il rischio che lo sfregamento rechi fastidio è alto. Tornando alla fodera; fate attenzione che sia vera pelle, così come il sottopiede. Se avete qualche lecito dubbio vi può venire in aiuto un piccolo adesivo che per legge deve essere applicato almeno su una delle due calzature e rappresenta una breve legenda dei materiali utilizzati. Lo vedete qui sotto.

Ovviamente ogni parte che venga a contatto con il piede dovrebbe essere il più naturale possibile. Quindi per la fodera pelle o tessuto e per il sottopiede pelle. Il tessuto nei sottopiedi porta sfregamento e possibile irritazione così anche ogni tipo di materiale sintetico. In questo caso possibili anche allergie dovute alla reazione tra l’acido del sudore e i vari agenti chimici presenti. Rischio quasi nullo se il sottopiede è in vera pelle, anzi assorbirà anche una parte del sudore per poi rilasciarlo una volta tolte. Quindi se fodera e sottopiede sono in “altri materiali” meglio starne lontani. A meno che non si tratti di calzature per un qualche uso professionale o sportivo ma qui entriamo in un’ altro ambito.

Qui sotto potete vedere un piccolo extra che purtroppo non viene preso in considerazione quasi da nessuna etichetta: il cuoio rigenerato. Cos’è?! Cominciamo dicendo che il CEN (Comitato Europeo di Nomazione ) ha ritenuto che per dargli un nome la terminologia adatta fosse “RIGENERATO DI FIBRE DI CUOIO” e la definizione di cosa tecnicamente sia, fosse questa: “Materiale costituito da pelli conciate disintegrate meccanicamente e/o chimicamente in particelle fibrose, piccoli pezzi o polveri e, successivamente, con o senza la combinazione di legante chimico, trasformato in fogli.” E qui sotto potete vedere come si presenti la dicitura sulla suola e l’aspetto che assume una volta cominciato ad usurarsi.

Ora, per quanto sia assolutamente giusto l’intento di riutilizzare gli scarti di cuoio e pellami, finchè si tratta di impiegarli per alcune parti ok. Ad esempio per i contrafforti va benissimo e va tutto a vantaggio anche dell’ambiente ma vi assicuro che una suola costruita con questo materiale ha una vita breve, difficilmente la gomma vi si aggrappa bene, se si bagna è un disastro. Quindi se in una scarpa vedete la dicitura di cui sopra sappiate che vale la pena solo se costa davvero poco e dovete farne un uso “spensierato”. E’ comunque un po’ meglio della gomma di bassa lega, per quanto riguarda sudorazione e traspirabilità.

Qui termina la prima parte di questa piccola guida, siate altruisti e CONDIVIDETE, potrà essere d’aiuto a più persone di quante pensiate. Buoni passi e a presto!

Giacomo.

Responsabilità & Realtà

Buongiorno a tutti voi, cari lettori!!!

Oggi vorrei invitarvi ad una riflessione riguardante il mondo che ci circonda e la nostra attenzione verso ciò che facciamo. Si, perchè siamo in un momento storico abbastanza delicato per noi esseri umani. Sempre più spesso si sente parlare di sostenibilità e rapporto con l’ambiente, ci sono molte iniziative lodevoli al riguardo e la gente dimostra sempre più un’apparente interesse alla questione.

Apparente, perchè dico così? Perchè da vari studi ultimamente effettuati la tendenza non è così ben marcata. Per quanto riguarda il mondo delle calzature si è arrivati ad un punto abbastanza folle che potete ben vedere rappresentato in questa immagine che ho preparato per voi….

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Vorrei attirare la vostra attenzione sul fattore PREZZO. Per la prima volta nella storia siamo ad un punto in cui il più grande sito di commercio online del mondo vende un paio di calzature alla metà del prezzo di un #bigmac …!   – SIG ! –

Ora, se #Amazon e chi vende tramite esso fa una mossa simile non è certo per sfizio ma perchè è previsto ci sia mercato a riguardo. E poi stiamo a parlare di riciclo, qualità, sostenibilità, salute quando c’è evidentemente un largo bacino d’utenza disposto ad indossare ed utilizzare articoli simili?

Perchè succede ciò? Non è plausibile la sola necessità poichè queste calzature vengono vendute tramite un sito online, quindi richiede un accesso, e le spese di spedizione sono 20 volte tanto il valore dell’oggetto. Quindi restiamo centrati su ciò che si compra. Probabilmente il problema, generalizzato, è mancanza di nozioni al riguardo e pigrizia nel cercare di reperirle. 

Un articolo simile non può avere una durata neppure lontanamente accettabile, la sua composizione sarà in gran parte in materiali plastici ( Pelle PU ) e tutto ciò  inciderà due volte sulla nostra salute. Si perchè oltre ad avere addosso qualcosa di poco salubre ci spingerà ad un nuovo acquisto, spinti dalla voglia di “nuovo e in più” e perdipiù porterà ad un carico di smaltimento che sarà sulle spalle non solo del sistema preposto ma anche del pianeta.

schema

 

Vi fregate con le vostre mani non una, non due ma fino a quattro volte!!! E pensare che non ci vuole poi molto, con la tecnologia che abbiamo sempre a disposizione fulltime in tasca, a sapere cosa stiamo comprando. Basta leggere le etichette che DEVONO indicare la composizione di ciò che state acquistando e il luogo di produzione. Poi un piccolo procedimento di deduzione riguardante il rapporto tra ciò che leggete ed il prezzo.

E infine il caro vecchio TATTO; toccate ciò che volete comprare, sentitene la consistenza e se per le vostre mani non è invitante state pur certi che con ottime possibilità non ne varrà la pena. Se avete a casa qualche indumento od articolo di una 20ina d’anni fa o più come jeans, maglioni di  pura lana, cotone, provate a riprenderlo in mano. Sentitelo con le mani, appoggiatelo alla faccia ed avrete un piccolo metro di paragone su ciò che vi troverete in mano.

Conservare-i-vestiti al-rovescio

Fortunatamente a quanto pare c’è una piccola ma COSTANTE crescita della tendenza MENO QUANTITA’ MA PIU’ QUALITA’ e vi assicuro che per quanto possa apparire meno invitante nell’immediato, per il futuro sarà una piacevole sorpresa. C’è più gusto ad avere qualcosa che ti accompagna a lungo e mostra, ricorda il passare delle stagioni. E spesso si può pure RIPARARE dando ulteriori spunti.

Quindi il mio invito è: informatevi, ragionate indipendentemente da ciò che vi circonda, spendete responsabilmente sia il vostro denaro che il vostro tempo e ne guadagnerete in salute.

Se aveste bisogno di suggerimenti o consigli e assistenza, resto a disposizione come sempre.

Buoni passi.

Giacomo.

Cofra

Buongiorno!

Come preannunciato poco tempo fa sui social, grazie alla collaborazione con una ditta di giardinaggio, ho potuto testare “sul campo” un paio di scarpe antinfortunistiche della COFRA.

Le avevo viste on-line e mi è piaciuto subito il loro stile, assolutamente differente dai soliti “sarcofagi” a cui siamo abituati.

Vi posso anticipare che sono molto leggere, confortevoli e pratiche.

Nella mia variegata vita lavorativa ho avuto modo di utilizzarne diversi modelli e qui il passo in avanti è notevole.

Eccole qui

La tomaia è totalmente in tessuto di grosso spessore -per delle sneakers- con il rivestimento esterno in denim. La fodera, come potete vedere dalle foto, ha una struttura che favorisce MOLTO la traspirazione del piede. L’accoppiata è robusta e conferisce una buona protezione da urti di media entità pur permettendo una grande flessibilità.

In questo aiuta decisamente il sottopiede, di una qualità non semplice da trovare anche in sneakers classiche di brand molto conosciuti. Questo è anatomico, antistatico e nella zona tacco ha uno spessore di ben 15mm. Gli shock sono adeguatamente ammortizzati. Lo strato superiore è in tessuto antibatterico, ed effettivamente si sente.

Venezia ha un clima moooolto umido ed in estate scarpe simili possono diventare delle saune in miniatura. Per questo ho voluto testarle in questa stagione. Per carità, impossibile non sudare. Però il piede esce non “ammollato” e gonfio, e non è cosa da poco dopo 8h di lavoro sotto il sole.

Come potete vedere è abbondantemente traforato con buchi precisi, ben definiti.

Il piede all’interno si trova quasi immediatamente a suo agio, entrare è facile anche lasciando solamente due buchi vuoti in zona caviglia. Si viene avvolti dalla scarpa che trasmette la sensazione di seguire esattamente il movimento del piede con una sensazione davvero bella di sicurezza nel passo.

Le cuciture sono accurate, robuste, nei punti cardine sono multiple e piccolo vezzo, sono a contrasto. Rosse.

Il puntale è in gomma, spessa, con rinforzo interno in alluminio in grado di reggere urti fino a 200 joule.

Il contrafforte è davvero robusto ed assicura anche alla zona del tallone una buona protezione.

Scordatevi il vecchio sistema della lamina in acciaio per evitare la perforazione della suola da parte di oggetti appuntiti. Qui il compito viene svolto da un tessuto anti-perforazione che protegge tutta la zona piede mantenendo inalterata la flessibilità. Ed il peso.

Passiamo alla suola. Altro punto cardine nella mia scelta. La volevo sia flessibile che antiscivolo.

Risultato raggiunto. Si muove benissimo; son saltato tra barche, rive, tronchi e quant’altro senza il minimo momento d’incertezza. La mescola è a bi-densità, resiste ad olii ed idrocarburi e il battistrada è scolpito in maniera tale da avere un effetto autopulente. Che funziona benone, il fango viene eliminato alla svelta.

Qui arriva un PERO’ …!

All’inizio l’idea era di utilizzarle per un periodo di 2 settimane. Fattostà che esattamente dopo due settimane mi accorgo che la suola si stava SPEZZANDO. Il battistrada per la precisione.

Sulla scarpa SX erano evidenti due punti in cui il materiale stava cedendo vistosamente.

Dopo l’iniziale delusione ho contattato il venditore. Il quale, dopo aver ricevuto -via whatsapp- le foto dimostranti il problema, mi ha sollecitato ad interromperne immediatamente l’utilizzo ed a renderle. Sono state cambiate subito con un paio dello stesso modello.

Che ho rimesso alla prova per altre 2 settimane, per par-condicio.

Come è andata? Tutto riconfermato e suola ancora integra. Inconvenienti che possono capitare, l’importante è che il fornitore sia celere e puntuale nell’accogliere ed aiutare il cliente. In questo ha un gran peso anche il brand produttore, che non deve rendere la “vita difficile” al proprio rivenditore per resi e sostituzioni del materiale acquistato.

Tornando alla suola, mi sento di sconsigliare queste scarpe per un’utilizzo simile a quello fatto da me.

Non perchè non siano in grado di svolgere il loro compito, anzi, ma il problema resta quello della durata. Per avere una suola flessibile ed aderente la mescola deve essere più morbida di quella mediamente utilizzata nelle calzature antinfortunistiche che vengono abitualmente scelte per svolgere certi lavori. L’abrasione è costante su terreni sconnessi e anche difficili. Ribadisco la perfettta tenuta ma dopo due settimane si notano certe “sbucciature” dei tasselli nella zona del tacco. Gli stessi non sono molto pronunciati e di qui l’usura precoce e più evidente.

Quindi credo che una scarpa simile possa essere perfetta per impieghi in officina, falegnameria, costruzione ponteggi e palchi, idraulico, elettricista, serramentista ecc… ecc…

Ovunque il piano di calpestio sia abbastanza regolare.

Personalmente ho il piede con pianta larga, magro e con collo poco pronunciato, quindi le osservazioni di comfort di cui sopra vanno riferite a strutture similari.

L’allacciatura è fitta e la capacità di ritenere il piede è buona anche lasciando più “aria” alla zona del collo. Quindi molto probabilmente risulteranno confortevoli anche a chi avesse questa zona del piede più pronunciata. Di contro non credo lo possano essere per chi si trovi ad avere un piede con struttura-ossatura più grossa; come detto prima sono molto avvolgenti e questa sensazione viene data velocemente dalla tomaia che necessita davvero di poco,dalla posizione neutra, per aderire al piede.

Nella confezione, ultima piccola chicca, vengono fornite con due paia di lacci. Molto robusti, un paio rosso ed un paio bianco.

E con questo è tutto; come al solito resto a disposizione per eventuali informazioni aggiuntive, chiarimenti, perplessità.

Per info, collaborazioni e consulenze:

Info@jackbabush.com

+393487986855

"Quanta strada nei miei sandali…

…quanta ne avrà fatta Bartali!” (cit. Paolo Conte )

Buongiorno! Oggi parliamo di un articolo che spesso viene giudicato come “troppo semplice” per essere degno di particolari attenzioni. Il SANDALO. Che sia da uomo o da donna si tratta di una calzatura che per un certo periodo dell’anno è al centro della scena. Quasi sempre sottovalutata la necessità di attenzione nella scelta perché tanto “ è solo per l’estate…” . Invece, proprio per le sue caratteristiche strutturali, è necessario porre altrettanta attenzione a come si comporti ai nostri piedi, prima dell’acquisto. Tenete conto che, rispetto ad una calzatura classica, ha molti meno punti di ritenuta del piede. Ciò rende ancora più importante ogni componente della suola, perché da questi deriverà il modo in cui la scarpa segue i vostri movimenti. E vi sostiene. Questo è il più importante aspetto da osservare. Poi, essendo utilizzato in un periodo molto caldo, hanno estrema importanza i materiali di cui è composto. Il sudore, chi più chi meno, è acido e assieme allo sfregamento produce un usura e sfregamento che potrebbero portare conseguenze spiacevoli. Si parla di vesciche, arrossamenti, irritazioni, gonfiore. Più i materiali saranno naturali più i Vs piedi si troveranno a beneficiarne.

Ecco l’etichetta che DEVE essere presente sulla calzatura al momento dell’acquisto. Inutile dire che più simboli “cuoio” si trovano, meglio è.

Ma quanta strada hanno fatto finora i sandali? Parecchia direi. La prova dell’esistenza di #scarpe e #sandali risalgono al paleolitico. Tracce di un’impronta simile ad una scarpa sono state rinvenute in #Francia,in una grotta, e sono state datate a circa 40.000 anni fa. In #Russia, in un sito del tardo paleolitico, sono stati ritrovati resti con frammenti di pelli e perline d’avorio sparse lungo i piedi, caviglie e tibie. Siamo a 29.500 anni fa.
Alcuni dipinti rupestri rinvenuti in Spagna, del periodo compreso tra 15.000 e 12.000 a.c. , testimoniano come l’esigenza dell’uomo di proteggersi i piedi sia antica. Le prime forme erano semplici sandali di rafia, foglie di palma o legno.

Con il passare dei secoli la fattura dei sandali e scarpe indicò sempre di più lo status sociale. Nell’antico Egitto solo i grandi sacerdoti e i sovrani potevano indossare sandali d’argento decorati con pietre preziose. Presso la corte del faraone esisteva anche una carica legata a questo privilegio: i portatori di sandali. Dato che nei luoghi sacri si entrava solo a piedi nudi, loro avevano il compito durante le cerimonie, di fare la guardia alle preziose calzature o di seguirli portandole su di un cuscino.

Un altro esempio potrebbe essere Nerone, che amava i sandali d’argento, di fattura però più complessa di quella utilizzata in #Egitto.
E così via…

Continuare l’escursus storico sarebbe troppo lungo, questo è stato giusto per dare un’idea di quanto possiamo andare indietro nel tempo grazie a questa semplice calzatura.
Ed oggi?

Oggi i sandali hanno una posizione controversa, soprattutto nel caso della versione MASCHILE, in quanto nessuna cultura occidentale li considera calzature degne di questo nome. Persino nei paesi in cui fanno parte dell’abbigliamento quotidiano, quando si tratta di incontrarsi con americani od europei, gli uomini d’affari li scartano senza esitazione in favore di scarpe più classiche.
Gli estimatori dello stile classico arricciano il naso di fronte ai sandali,per loro sono calzature da persone incivili. Eppure hanno una loro utilità; sulla spiaggia,al lago, in campagna,in cortile, in una città di mare o per una sortita estiva per fare shopping… Sicuramente disdegnarli completamente è altrettanto sconsigliabile quando privarsi di bermuda o t-shirt.
Possiamo dare alcuni piccoli suggerimenti per quanto riguarda il loro utilizzo, per far si che sia il più consono possibile:
1- Per poter indossare i sandali occorre avere piedi ben curati. Controllare il loro stato prima di pensare anche solo di metterli ai piedi.
2- Se proprio arrivaste a porvi la domanda se fossero troppo casual, la risposta sarà sempre SI.
3- I sandali non dovrebbero mai essere indossati per un’occasione che si possa descrivere come un’evento sociale.

Per carità, sono presenti sul mercato decine di modelli dallo stile classico, pulito e con una loro “eleganza” se vogliamo, che abbinati ad abiti in linea con il gusto e stile possono fare una bella figura. Sempre indossati nel giusto modo e nel giusto contesto, ma non saranno mai giudicati adatti ad una situazione formale.

Bisogna dire che il gentleman moderno ha dalla sua alcune possibilità “furbe” grazie all’abilità ed inventiva degli artigiani e designer odierni. Derby in pelle intrecciata, con inserti in canvas, con la tomaia traforata. Resta però sempre e comunque l’importanza della qualità dei materiali,imprescindibile per assicurare la traspirazione del piede in un’ambiente caldo.

Per chi poi preferisce una calzatura creata su misura le possibilità si moltiplicano. Infatti a quel punto pochi sono i limiti che la fantasia,il gusto e lo stile possono avere. Ho visto creare derby-sandalo assolutamente favolose…

Questa volta le donne sono decisamente più fortunate, inutile dirvi quanti modelli assolutamente eleganti vengano proposti ed universalmente accettati nella maggior parte della società odierna. Per voi, sig.re&sig.ine, c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta rispetto a stile,occasione,fisico ecc ecc..
Alla fine di tutto, la cosa più importante restano la vosta comodità e benessere. Prestate perciò si attenzione allo stile ma soprattutto alla fattura e vestibilità di ciò che acquistate. Molto più semplice arrivare a fine giornata con i piedi affaticati da un paio di sandali piuttosto che un paio di Oxford in cordovan.

Spero che questo articolo sia stato un piacevole diversivo in queste giornate roventi.

Buoni passi e buona…estate!
Giacomo.

IO NON SONO CIO' CHE CREDI!

This is my town.
In Venice you walk a lot.

There are no cars, no bicycles can be used.

We use the boat a little, except for those who work there.

Walking a lot of shoes are fundamental and for this there is much attention to this article.

An attention that in me was born from an early age when I was carrying my mother’s shoes from the shoemaker and I… stayed there watching him work.

Dark Shop, gruff frown, Tuscan always in the mouth, smell of transparencies, glues that intoxicated… stunned, one of those images and those sensations that are in the mind, in the heart and in the nose!

The time and a series of vicissitudes have taken me away from my city, and to go through various roads ma…il my way brought me back to the shop! This time behind the counter I! Not even thirty, with a beard cured, so much desire to do, to learn, to experiment. With time, changes of residence, jobs etc etc. the “case” wanted me to take that path (it is the case to say it).
For 12 years I was a shoemaker, a shop in a shop, a city in the city, evolving, growing up. Understanding what I liked to do and what not! I managed to get out of the cliché of the “cobbler in Cave”, and always trying to establish, with the people who addressed me, a dialogue, suggesting little things, explaining my work, hearing. Perhaps this is the aspect of my work that I most appreciate. I love talking to customers, I love to devote time to them, I love to listen to their doubts, their perplexities, their curiosities sometimes even their outbursts. I still love to find solutions that can satisfy them fully,

I love to explain with simplicity and completeness what they are wearing, what involves using certain footwear, how it could prevent inconvenience and why a solution could be more suitable. I like to be honest with them, as a friend should be, and I know that this is appreciated by those who do not need falsehoods but dispassionate advice, as I know that at times this spying because you are not accustomed to bluntness, to frankness especially when you have to buy something. I don’t think it’s useful for anyone to lie, a dissatisfied customer is a lost customer, a lost customer is not a customer!

My goal is not to spend money, my goal is to make people feel good, to turn to me satisfied with what he bought or what he did not buy!

These are the reasons why I have made my passions and have, to some extent, invented a profession (in Europe we are in 2).

I am not a buyer, I am not a personal shopper in the strict sense of the term, I come with you, I listen, I observe, I evaluate your needs and the peculiarities that make you unique in the body and in the way of being. I propose solutions, alternatives and, if needed and there is no escape, I say NO!

Do not recommend a purchase, because a counselor can also advise against when this is to the advantage of his protégé. You can discover great things when you can talk and listen, in this case you can also make great strides in many ways, even in terms of health. A right or wrong shoe at your feet can make the day wonderful or heartbreaking, for pleasure or for duty you’ll have to wear them for many hours a day and the effects in the long run you see. I observe them every day as I walk through Venice looking at the legs and the soles of those who turn around me.
Professional deformation but it gives me even more motivation.

In this regard, on my blog There is a small article concerning the choice of shoes for children, few notions, basic but important. All this to clarify what I do, after many ask me and make it clear that it is not only a way to earn bread, is part of me, is sharing, is desire to be useful and to contribute to my way to the happiness of others!
Good steps and soon.

Dalla pianta, le nostre radici, il loro futuro.

L’IMPORTANZA DELLE SCARPE PER I PICCOLI.

Spesso si trascura l’importanza che rivestono le calzature nei primi anni di vita dei bambini ed è un grosso errore, che rischia di compromettere la loro postura negli anni a venire con tutte le conseguenze che questo può avere.

Il piede umano è un meccanismo particolarmente complicato: decine di ossa mobili, muscoli, tendini che lavorando assieme, compiono il piccolo miracolo del camminare in posizione eretta e la capacità di affrontare virtualmente qualsiasi percorso. Ecco la rappresentazione della struttura ossea del piede.

L’uso delle calzature per camminare viene consigliato mediamente attorno ai 14 mesi ed unicamente per uscite esterne questo perché è importante che il bambino cammini scalzo il più possibile. Il piede non è ancora ben formato e l’arco plantare, in formazione, il camminare scalzi fa sì che il piedino non si “adatti” ad una struttura preformata non adatta.

Ecco una sintesi semplificata delle possibili malformazioni del piede.

Una volta che cominci a deambulare e a farlo fuori casa, è essenziale far indossare calzature adeguate a questo momento, che abbiano delle caratteristiche ben precise.

ASSOLUTAMENTE SI

  1. E’ molto importante che la scarpina sia munita di tacco separato dal resto della suola.
  2. Altezza circa 1/10 della lunghezza della suola.
  3. Deve esserci un minimo di spazio tra la pianta ed il tacco.
  4. Poi è molto meglio se la scarpa all’interno presenta un plantare anatomico munito di rialzo all’altezza dell’arco plantare.

Ecco un esempio di come dovrebbe essere il plantare interno delle vostre scarpine, non serve sia rigido ma meglio se in cuoio-pelle.

Se la stagione / modello lo consentono meglio con collo ALTO, così che la caviglia sia ben sostenuta nei suoi movimenti. Sostenuta ma non contenuta, quindi nulla di rigido.

ASSOLUTAMENTE NO

  1. calzature prive di sostegno/rinforzo interno all’altezza del tallone, zona di solito occupata dal “contrafforte”. Quello mediale e laterale sono necessari per evitare che la tomaia ceda. Questo perché il piede deve restare nella sua sede, non ballare a dx o sx o peggio, completamente uscire dalla sua zona. (vedi foto)
  2. No a suole in blocco unico.
  3. No a fodere sintetiche, i piedini devono traspirare. (vedi legenda a fine post)

Altre attenzioni importanti sono:

  1. No a scarpe più grandi/lunghe/larghe perché “poi tanto cresce”, la scarpa e il piede si devono muovere in sincrono nel giusto modo e nei giusti punti.
  2. Meglio siano munite di lacci o, in caso di velcro, che le fettucce congiungano più punti, sempre per un fatto di contenimento.
  3. Per un fattore di maggior comfort e praticità (sia loro che vostra) se le trovate con una membrana in gore-tex o similare è il top. Restano asciutti se piove o si gettano nelle tanto amate pozzanghere e il piede respira. E voi state più tranquilli.

Il piedino cresce, fino ai 3 anni, di circa 4mm al mese ciò significa che la scarpina andrà sostituita ogni 2-3 mesi.

Semplici regole che vi faranno osservare i progressi del vs bimbo/a con più tranquillità senza dimenticare che esse valgono anche quando i vostri pargoli non saranno più così piccini.Certo, non è facile scegliere e districarsi tra la quantità infinita di calzature per bimbi e, qualora ne aveste bisogno, sarà per me un piacere guidarvi in questo compito.

Ecco una piccola legenda riguardante i materiali che più spesso potrete trovare impiegati nelle calzature.

Ovviamente,spesso, la maggiore quantità di materie naturali presenti indica una migliore qualità.

Buoni passi, a presto.