Elogio all’artigiano.

Ancora troppo spesso quando si parla di calzature su ordinazione sento una frase che, a parer mio, sfiora l’assurdo.

Ma una scarpa fatta da un calzolaio dovrebbe costare poco!

Perchè dovrebbe essere così secondo una gran parte della popolazione italiana?

Innanzitutto perchè c’è la convinzione nel nostro bel paese che l’artigiano non crei, rafazzoni. Prende un pezzo avanzato lì, un attrezzo che puoi trovare anche al Brico, cuce con gli avanzi e in un laboratorio buio e trasandato.

Innegabile sia il risultato anche del “modus operandi” di molti calzolai riparatori che, pur bravi, hanno protratto troppo negli anni una sorta di svendita del loro lavoro dichiarando che si sarebbero “inventati qualcosa per accontentare” e avrebbero guardato in laboratorio se “... avessero qualche pezzo utile…”

Questo ha contribuito pesantemente nel conferire all’intera categoria la nomea di “gentili factotum” da pagare contrattando sul prezzo.

Un’altra cosa che è emersa è che il laboratorio singolo non darebbe garanzie tante quante ne può dare un brand famoso. “ E se si rompe..? ” “ e se non mi trovo bene o mi fanno male..? “

Aggiungeteci la convinzione diffusa che creare da zero un paio di scarpe sia semplice, e state a posto.

Esperienza personale; dopo aver comunicato il prezzo-preventivo di una calzatura creata su disegno del cliente questo urlando afferma che “ … è una pazzia, per un lavoretto di un paio d’ore con un cacciavite ed un paio di pinze… “ oppure : “ … ma se devo spendere 2000 euro per un paio di scarpe a questo punto vado da -armani,gucci,prada,dolcegabbana,ferragamo etc etc- … “ e questa è un classico evergreen.

Allora, prima una distinzione. C’è differenza tra un calzolaio che crea scarpe e chi si dedica unicamente alla riparazione. E non è detto che saper fare una cosa escluda automaticamente l’altra ma, capita, che chi FA scarpe non sappia ripararne altre che non siano le SUE.

Per comodità prendiamo due casi puri, per così dire. Chi solamente ripara e chi solamente crea.

Per quanto mi è stato permesso osservare in questi anni, chi ripara ha un certo approccio alla calzatura. Avendone riparate spesso migliaia le casistiche passate davanti ai suoi occhi sono innumerevoli. Ciò si traduce in un bagaglio di esperienza e abilità nel trovare soluzioni difficilmente comparabile. Ho visto riparare perfettamente scarpe con pezzi di una vecchia macchina da scrivere o una guarnizione del serbatoio di un Ciao, tanto per dirne un paio…

Per questo chi ripara spesso si ritrova il laboratorio ingombro di qualsivoglia cosa. Qualcuno bello ordinato in cassetti, qualcuno in scatole e scatoloni. Frequentemente i lavori svolti hanno un costo variabile, anche se il primo imprescindibile fattore che incide sul prezzo è IL TEMPO IMPIEGATO. Per pensare ad una soluzione e per trovare ciò che meglio può rispondere all’esigenza dell’artigiano. Tolto questo, il resto è a valutazione del calzolaio -entro certi limiti-

Ci sono riparatori che fanno veramente miracoli di ristrutturazione.

Chi FA ha un’approccio molto diverso.

Seconda distinzione: c’è chi fa su misura e chi fa “ready to wear” creando scarpe con vestibilità neutra, con le classiche numerazioni.

Quest’ultimo non è meno artigiano di altri, se ben preparato crea calzature che di solito hanno un’occhio di riguardo per la qualità del pellame e del tipo di conciatura a cui viene sottoposto.

Spesso non offre una grande varietà di colori-modelli-materiali ma il livello di questi è, a parità di prezzo finale, spesso molto superiore alla media presente nei negozi. Talvolta, qualcuno di questi artigiani, permette al cliente di scegliere il materiale o il colore con cui poi verrà confezionata la calzatura del modello scelto. Una sorta di “Made-to-order”. In questo modo, con un po’ di attenzione, si possono acquistare scarpe di buon livello a prezzi onesti.

Poi c’è chi crea scarpe su ordinazione “ Su Misura” e qui si entra in un’altro mondo. Intanto ognuno ha un suo STILE. Che deriva dagli anni di esperienza e dalle preferenze di esecuzione del lavoro, compresi la scelta dei materiali e i marchi degli accessori. Questo stile si rispecchia ovviamente nel prodotto finito. Per questo chi crea ha sempre in laboratorio un’abbondante serie di esempi su più modelli, materiali e finiture.

Il bello di farsi fare una scarpa simile è anche la scelta dei materiali che andranno a comporla.

Molti non lo sanno ma negli ultimi anni ha preso piede, possiamo ben dire, il settore dedicato alle scarpe VEGANE. Che quindi vengono create escludendo l’utilizzo di materiali di origine animale.

E sono perfette.

Chi crea scarpe su misura di alto livello si preoccupa di molti altri aspetti del suo cliente che i più possono ritenere quasi assurdi.

Si prendono nota delle misure e di ogni particolarità del piede, c’è chi usa la tecnica del calco in gesso del piede (utile anche per le scarpe ortopediche) e chi crea una nuova forma in resina o, più pregiata, in legno espressamente dedicata al cliente. Entrambi rispecchieranno in tutto e per tutto il piede di partenza.

Si informa sulla dieta e di eventuali problemi fisici legati alla postura ed alla storia degli stessi. Crea di conseguenza il plantare adatto al piede del cliente ( il “piede diabetico” ad esempio richiede un certo tipo di plantare, così come il “piede piatto”)

Insomma una calzatura su misura fatta come si deve aiuta moltissimo anche a vivere più agevolmente certe problematiche. Aggiungendo il valore dello stile, così da non indossare scarpe dall’aspetto decisamente sgraziato.

Si comincia a creare la scarpa attorno alla forma, dopo aver trovato tutti gli “ingredienti” più graditi al cliente. Prima di venire indossata passeranno almeno due mesi. Poi c’è chi fa la scarpa di prova prima di dar vita a quella definitiva e chi invece va dritto al finale. Questione di stili, anche qui. Che comunque non sarà l’ultimo passo, perchè una volta ultimata il cliente comincerà ad usarla e, solitamente, dopo un periodo di tempo concordato ripassa in laboratorio per dare le sue impressioni. Il risultato finale sarà un guanto per i vostri piedi e, di conseguenza, un paio di scarpe unico al mondo.

Anche qui fattore imprescindibile, il TEMPO.

Poi c’è un’altra categoria. Chi fa e in più ripara/restaura/modifica, indipendentemente da chi ha prodotto ciò che gli viene portato. E qui secondo me c’è una marcia in più. Perchè una persona simile potrebbe aggiungere veri piccoli colpi di genio alla creazione della vostra scarpa. Il “problem solving” derivato dalla riparazione prepara ad un’elasticità pratica e mentale non trascurabile.

Chi dedica il suo tempo unicamente a voi ed al vostro articolo merita rispetto del proprio lavoro e riconoscimento adeguato di quel che fa. Il risultato finale sarà un guanto per i vostri piedi e, di conseguenza, un paio di scarpe unico al mondo.

Conosco artigiani famosi nel loro ambito ma non grazie ad operazioni di marketing o branding o presenza costante sui social. Unicamente tramite PASSAPAROLA.

E se qualcuno attira clienti da ogni parte del mondo, senza neppure esporlo in vetrina

e lo fa meritatamente, ecco credo che quella persona abbia il diritto/dovere di farsi ben retribuire.

Se dopo aver letto questo, e vi ringrazio comunque di averlo fatto, non siete ancora convinti perchè siete un po’ come San Tommaso … allora dovreste solo provare sulla vostra pelle la differenza.

Oltre a scriverne, quel che posso fare, è accompagnarvi nella scoperta di questo mondo eccezionale dal quale sono assolutamente certo non resterete delusi.

Ma affascinati e soddisfatti.

A presto e… Buoni passi!

Giacomo.

Le Classiche: Stringate

Scarpe classiche, le stringate per uomo e donna ma, come riconoscerle? Semplici dettagli per capire qual è la differenza fra Oxford, Derby e…anfibi!

Quando si parla di Scarpe Classiche si pensa subito a delle belle scarpe da uomo, nere e tirate a lucido. In effetti, per classiche, si intendono quelle scarpe di stile maschile che hanno fatto la storia della moda e dell’eleganza, quelle che, se per alcuni sono la quotidianità, per altri sono i modelli tipici delle cerimonie o comunque delle occasioni importanti.

Oggi giorno però, molti brand hanno introdotto, nelle loro collezioni, una linea dedicata al gentil sesso improntata allo stile classico “da uomo”. Si può affermare che, almeno nel campo delle calzature, un passo avanti è stato fatto nella direzione “no gender”.

Ma, quali sono le scarpe classiche e come si riconoscono senza fare un bel minestrone e ritrovarsi con un Mocassino che in realtà è una Francesina mascherata da Derby?

Partiamo con il dire che, la discriminante principale per individuare una scarpa è il tipo di chiusura ed è così che abbiamo:

  • Stringate

  • Con Fibbia

  • Mocassino

Nel post di oggi parleremo delle STRINGATE.

Oxford


Nella scarpa con allacciatura chiusa i “gambetti” vengono cuciti sotto la mascherina e si chiudono sopra la linguetta cucita all’interno. Le stringhe chiudono l’imboccatura della scarpa in modo così preciso che si riesce ad intravedere solo l’estremità superiore della linguetta. Eleganza allo stato puro, una scarpa che non dovrebbe mai mancare nel guardaroba di un gentleman e…di una gentildonna.

Nel caso in cui l’allacciatura sia aperta, i gambetti sono sovrapposti alla linguetta e alla mascherina e si parla di modello “DERBY”.

Derby

Sia la Oxford che la Derby possono presentare vari tipi di decorazione, la più classica è la “BROGUE” che forse non vi suona ma che, sicuramente avete visto migliaia di volte!
Questa si presenta come una serie di punzonature di dimensioni differenti che, in varie modalità, percorrono alcune parti della calzatura. Anche queste decorazioni hanno la loro distinzione, che nasce dalla differenza nella forma della punta. Si parla di BROGUE quando la punta è a coda di rondine e di SEMI-BROGUE quando la punta è dritta.

Brogue

Semi Brogue

Una piccola curiosità: le decorazioni con punzonatura furono originariamente inventate dai contadini irlandesi.

Esse erano, in origine, dei veri e propri fori praticati per far asciugare più velocemente la parte interna delle scarpe qualora si fossero bagnate nei terreni acquitrinosi. La scarpa fu poi diffusa in Inghilterra dai guardiacaccia, adottata dalla aristocrazia durante le battute di caccia e infine, entrò nei palazzi della nobiltà. Qui, la Brogue perse la sua funzione pratica per diventare quel che è ancora oggi.
La foratura irlandese però non è andata del tutto perduta, qualcuno utilizza ancora il vecchio sistema, si tratta dei Lagunari, l’unico reparto d’assalto anfibio dell’esercito italiano, che si rifà alle tradizioni marinare della fanteria della“Serenissima Repubblica di Venezia”. Gli scarponi dei lagunari sono dotati di due fori poco sotto il collo del piede che permette all’acqua di entrare ed uscire agevolmente, e di poter fregiarsi del titolo di Anfibi.

Anfibi Hunter

Le scarpe fanno male, è colpa dell’arco!

Come riconoscere la morfologia del piede e scegliere adeguatamente le scarpe più adatte, partendo da piccoli ma determinanti elementi

Le scarpe, in barba all’idea comune che l’associano alla frivolezza ed al vezzo femminile, sono una cosa molto seria. Avete mai pensato ai vostri piedi, alla loro funzione, a quanto importanti siano?

Beh, se non l’avete mai fatto, forse è il momento di farlo. Il piede è essenzialmente colui che vi permette di stare in maniera eretta, di camminare, di correre, di ballare, di saltare e chi più ne ha, più ne metta. Su di esso, grava tutto il peso del vostro corpo e, se non accudito con la giusta accortezza, sono dolori per lui…e per voi, seppur un’estremità, fate parte della stessa, identica cosa!

Il primo passo per accudire questa parte di voi è conoscerla ed il secondo, è acquistare delle scarpe che siano adatte alle sue caratteristiche e peculiarità.

A meno che non si stia optando per una calzatura su misura, bisogna tener presente che, le scarpe realizzate in serie, seguono dei parametri costruttivi standard, sono cioè progettate in base a quello che possiamo definire “un piede normale”.

Per gli uomini le dimensioni normale di un piede si attestano sui 42-43 cm, esso è proporzionato a peso e statura e la volta plantare è arcuata in maniera equilibrata.

Com’è facile intuire ci sono numerose possibilità che il nostro piede non rispecchi gli standard costruttivi e, anche le ragioni sono diverse e vanno da quelle anatomiche a quelle “comportamentali”.

Un esempio di variazione comportamentale è ad esempio il peso della persona. Una persona pesante molto probabilmente avrà dei piedi più larghi rispetto a quelli di una esile e, di conseguenza un collo del piede più alto rispetto agli standard il che, nella scelta di una scarpa è un fattore di estrema importanza. Un collo del piede “compresso” in una scarpa inappropriata porta, inevitabilmente a forti dolori durante il suo utilizzo.

Le variazioni più frequenti, rispetto ad un piede “normale”, di tipo anatomico sono quelle legate alla conformazione dell’arco plantare. Quello che comunemente viene definito “piede piatto” non è altro che un abbassamento della volta plantare in cui la funzione di sostegno del piede non viene più esercitata solo dal calcagno ma anche dall’avampiede. Forse meno conosciuto è il “piede cavo” che al contrario del piede piatto vede un innalzamento della volta plantare con conseguente riduzione della funzione di appoggio del calcagno. La figura qui sotto ne mostra le differenze

Ai fini pratici, come si può notare, una variazione delle caratteristiche normali del piede può portare anche un cambiamento strutturale del nostro corpo nella sua totalità. Nessuna scarpa, anche su misura, può nulla contro queste modificazioni della volta plantare ma una cosa è certa, una scarpa idonea alla forma del vostro piede può limitare, o addirittura eliminare, i disturbi che ne derivano mentre, una scarpa completamente inadeguata non farà altro che acuire i disturbi.

Se avete dei dubbi sulla conformazione del vostro piede e volete comprendere quali sono i modelli di scarpa più adatti ai vostri piedi scegli una delle mie consulenze.

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