Tuning Shoes! La mia passione…

Alcuni suggerimenti per il ripristino delle vostre calzature con suola in gomma. Cosa e come valutare un eventuale intervento.

Come promesso nel post precedente ecco un esempio di suola in frantumi per raggiunti “limiti di età” e del tipo non-riparabile. Come detto precedentemente qui o si buttano o si risuolano completamente. Non è un’operazione economica perchè richiede molto tempo ed impegno di materiali però avrà il vantaggio che il problema non si presenterà mai più ed una scarpa come questa diventa potenzialmente eterna, almeno finchè non tagliate la tomaia: questo dovrebbe far riflettere sulla validità della frase “ma a quel prezzo quasi ne compro un altro paio”. Si, certo, ma prima o poi vi ritroverete allo stesso punto.

Ecco da dove si parte:

Queste Blundstone sono arrivate al capolinea. Ma il proprietario le trova comode ed ha pensato al futuro quindi… SI PARTE! Bisogna raschiare via TUTTA la suola in gomma da ogni punto, altrimenti quella nuova non attaccherà. Come vi avevo detto è un lavoro “sporco” perchè durante l’operazione succede questo:

La suola si scioglie, letteralmente, ed è anche rischioso perchè COLA e se va sulle mani son DOLORI!!! Per di più il nastro abrasivo che si va ad usare nell’operazione si IMPASTA di continuo e quindi spesso ci si deve fermare per ripulirlo… tosto. Se siete calzolai e state vedendo per la prima volta questo lavoro mi racomando, se volete provare chiudete le bocchette di aspirazione polveri, altrimenti si intaseranno i condotti. Quindi, mascherina.

Dopo aver eliminato tutta la suola si procede a riempire ogni interstizio con del cuoio molto fine, che verrà sagomato ben benino per non far spessore extra….

si ricostruisce il guardolo, in questo caso in in gomma e si inizia a dare il primo strato di collante … quasi finito …

Alla fine si fissa la nuova suola ed ora avendo una base molto più seria su cui attaccare il tutto si può tranquillamente scegliere sia lo stile che il colore. Quindi si può scegliere in questo caso per un “total-black” oppure un bel verde, o rosso o giallo…. come vorrete. Qui si è poi optato per una cucitura della suola: non è strettamente necessaria ma è sempre un valore aggiunto. Sopratutto perchè qui si è voluto puntare su di una costruzione più flessibile rinunciando all’aggiunta di un’infrasuola di cuoio (questa si cucita alla scarpa), che io personalmente suggerisco. Rende più solido il tutto e le future manutenzioni avranno risultati migliori.

Qui di seguito un’altra versione con, appunto, infrasuola in cuoio e suola non cucita. La gomma BUONA su di uno strato di cuoio ben preparato non avrà alcun problema di tenuta per vari anni anche senza bisogno di cucitura.

Ed eccoci qui alla fine del tour. Questo per farvi capire cosa si può fare nel caso vi troviate nella situazione descritta in questo e nel post precedente. E per illustrare quanto lavoro c’è dietro per poi arrivare alla soddisfazione del cliente, in maniera duratura. Questo vuol dire affidarsi ad artigiani, a chi sa di cosa sta parlando ed opera nel vostro interesse.

Buoni passi e a presto!

Giacomo

L’India a due passi…

… dal nostro guardaroba!

Tutti noi possiamo avere un pezzettino di storia ai nostri piedi, magari la state già indossando ora, grazie agli Jodhpur. Vi starete domandando di che fantomatica scarpa staremmo mai parlando….

Dall’ India addirittura, una nazione così poco conosciuta per certi articoli e che nell’immaginario comune assume connotati mistici e affascinanti come i suoi colori, le spezie e i tessuti finemente lavorati. Eppure chissà quanti di voi che state leggendo ha un paio di queste calzature nel proprio guardaroba!

Come al solito un pizzico di storia: questi stivaletti nascono verso la fine dell’800, in India appunto e venivano usati dai coloni britannici per andare a cavallo e giocare a polo. Oddio, a voler essere del tutto precisi questo era il nome dei pantaloni indossati con lo stivaletto classico da equitazione: il particolare più importante era alla coscia, con un allargamento extra sull’anca per consentire il movimento laterale delle gambe mentre si cavalcava.

Il nome deriva dalla capitale del Rajasthan. La città fu fondata nel 1459 da Rao Jodha Rathore, appartenente alla casta dei guerrieri Rajput, che ne fece la capitale dello stato di Marwar, sostituendola a Mandore.

Tornando alla calzatura, ebbe un’evoluzione per un utilizzo più “casual” diciamo che portò ad accorciarli un po’ ed ebbero un tale successo già negli anni ’20 del 900 che in Europa divennero una vera e propria tendenza. Le caratteristiche ricorrenti e distintive del modello sono:

  • punta arrotondata
  • tacco basso
  • chiusura tramite cinghiette fissate al lato interno, incrociate all’altezza della caviglia, che attraversano un passante nel retro dello stivaletto.

Non ci sono regole fisse per il tipo ti pellame ed il colore, ad oggi vengono prodotti in ogni modo e da qualunque brand o artigiano poiché rappresentano una scelta davvero versatile, che può tranquillamente entrare a far parte dei classici dell’abbigliamento smart-casual. La versione in cuoio scamosciato è la più comune e quando ben realizzata e rifinita con dettagli curati, di alta qualità, può fare capolino anche su di uno stile che tenda al casual-formale; avendo però la “sprezzatura” giusta!

La loro evoluzione più nota e più commercializzata sono i Chelsea Boots, nati negli anni ’60. Questi stivaletti alla caviglia hanno, al posto delle cinghie e fibbie, una banda elastica sui lati. Ebbero la loro massima diffusione grazie al movimento dei “MOD” , frequentatori di bar e sale da ballo dallo stile ricercato e consumatori di anfetamine.

Questi stivaletti alla caviglia sono comodissimi da infilare e togliere e danno un solido sostegno senza bisogno di stringhe; se icone come Beatles e Rolling Stones li indossavano chi voleva essere alla moda non poteva farne a meno.

Una piccola nota tecnico-storica extra: le bande erano in gomma VULCANIZZATA, un processo di lavorazione della gomma inventato da Charles Goodyear nella prima metà del 19° secolo.

Oggi costituiscono un capo d’abbigliamento molto versatile, che ben si abbina con differenti stili passando con disinvoltura dal country-cittadino al dandy o per i momenti più leggeri del gentleman classico.

E durante le mezze stagioni sono un bel jolly da giocarsi, sia uomo che donna. Ve ne sono ovviamente di varie fogge e prezzi, starà a voi individuare quelli che più risponderanno alle vostre idee, stile e necessità. Se per qualunque motivo vi fosse difficile fare ciò, contattatemi.

A presto e … Buoni passi!

Giacomo.